Biografia Killswitch Engage

Le cose non sarebbero potute andar meglio per i Killswitch Engage agli inizi del 2002. La band ha firmato con la Roadrunner dopo la pubblicazione del debut omonimo sotto la Ferret Music. In maggio, i KsE hanno pubblicato "Alive Or Just Breathing", acclamato da fan e critica come un vero capolavoro metal, grazie alla sua melodia intrinseca e alla fusione di thrash metal europeo e hardcore americano.
"Alive Or Just Breathing" si è subito imposto al top delle radio chart metal americane restandoci per un buon mese. I tour con Soilwork e Hypocrisy erano già stati fatti, ed un tour con Kittie, Poison The Well, e Shadows Fall era all'orizzonte. L'album ha venduto parecchio (e continua a vendere). Sembrava che il 2002 stesse per presentare alla band un momento d'oro, e tutti i giusti tasselli del puzzle andavano al loro posto.
Ma tempi peggiori si avvicinavano. In Giugno, il vocalist Jesse Leach abbandonò il gruppo, questo per problemi di voce e per motivi personali. In molti non sapevano cosa sarebbe accaduto. Ce l'avrebbe fatta la band a trovare un degno rimpiazzo? Sarebbe riuscita la band ad andare avanti?
Secondo la band, lo scioglimento non era nemmeno tra le opzioni. "So di esser stato scettico", ammette il drummer e poi chitarrista Adam Dutkiewicz, che non solo è impegnato nella produzione degli stessi KsE ma anche di altre band. "Tutti nella band erano pronti a darci dentro… lo sono stato anche io dopo aver sentito la voce di Howard."
Ed ecco entrare in scena Howard Jones, lead singer di una band metalcore locale, i Blood Has Been Shed. "Lui aveva saputo che eravamo alla ricerca di un cantante, e ci ha provato", racconta Dutkiewicz. La band ha sentito per lo meno una dozzina di aspiranti e di sicuro il migliore era Jones: una voce pulita ma capace di tutto, ed una minacciante presenza scenica on stage, capace di attirare ogni sguardo su di sé.
Gli stessi KsE insistono nel dire che l'entrata di Jones ha fatto rinascere la band. Per il bassista Mike D'Antonio "prendere Howard nella band è stata la cosa migliore che potesse capitare alla band. Ha un incredibile carisma e molta energia, e ne fornisce molta anche alla band, dandoci molta più fiducia in noi stessi".
Jones è diventato molto velocemente un KsE man, facendo la sua prima apparizione all'Hellfest del Luglio 2002, essenzialmente il Superbowl dell'underground. Ha vinto facilmente ogni scetticismo. La band è poi rimasta on the road molto a lungo, con band come Kittie, Poison The Wall, Shadows Fall e In Flames, senza dimenticare la puntatina al Road Rage tour con Five Pointe 0 e 36 Crazyfists. Riflettendo sull'esperienza, Dutkiewicz ricorda, "Ogni show era un sold out! Era terribilmente forte. Eravamo tra gli headliner e la risposta del pubblico era molto buona". Anche il Giappone ha sentito il massacro portato dai KsE.
Alla fine del 2002, è stato come se i KsE stessero rivivendo gli ultimi momenti della storia di un'altra metal band, i Cinderella. Le cose erano partite in modo devastante, poi erano precipitate, ma il quintetto aveva resistito rinascendo dalle proprie polveri. Ed è questo che in molti pensano… che questa incarnazione dei KsE sia persino meglio della precedente.
A conclusione di un anno di trionfi, la band è stata invitata per una performance live sul palco accanto dell'Ozzfest di questa estate. Questo ha cementificato la loro reputazione di guerrieri della strada. D'Antonio dice, "siamo molto fortunati ad essere considerati per la più grossa manifestazione metal… è una bella carta per noi. Quando lo abbiamo appreso, tutti saltavamo dalla gioia perché questo ci avrebbe permesso di farci conoscere. Siamo tutti gasati e con ogni tour facciamo un passo avanti e non solo perché si fa ‘pratica' tutti i giorni on the road. Diventi quasi una parte di una famiglia…e quando siamo on stage le cose vanno da sole."
Prima dell'Ozzfest, comunque, i KsE cominceranno a lavorare al seguito di "Alive Or Just Breathing". "Nel processo di scrittura", ricorda D'Antonio, "le cose sono più difficili, ma allo stesso tempo più melodiche ed armoniose. Ci stiamo espandendo verso quello che avevamo in mente di fare e forse anche oltre". Ora i fan sperano solo che i KsE mantengano intatta la loro formula basilare nel corso di questo espandersi.
È evidente che sino ad ora la band ha solo fatto vedere la superficie del suo potenziale. Con l'Ozzfest, frotte di fan, e il loro arsenale bellico di vero metal, il 2003 e gli anni a venire sembrano essere quelli della conferma dei KsE
Fonte: http://www.roadrunnerrecords.it/nfo/Artists/KillswitchEngage/BIO.htm