Biografia Morgan

Marco Castoldi nasce a Milano il 23 dicembre 1972, nello stesso anno David Bowie, figura che risulterà importantissima per l'artista, porta sulle scene la morte del rock'n'roll anticamente concepito, in uno dei (concept)album più influenti e di rottura della storia della musica e dell'ideologia ad essa retrostante, The rise and fall of Ziggy Stardust (and the spiders from Mars).
Marco è secondo figlio di Luciana e Mario Castoldi, lei maestra elementare, lui artigiano mobiliere, come d'antica tradizione brianzola.
Come avviene per molti fin dall'antichità (ricordiamo importanti figure della poesia latina e greca, tanto per puntare -ironicamente?- in alto) le notizie sull'infanzia e sul susseguirsi temporale degli eventi risultano abbastanza confuse e la verità e la leggenda metropolitana rischiano di confondersi facilmente.
Di per certo sappiamo che già da bambino Marco mostra una forte inclinazione per la musica, il mangiadischi rosso sembra essere il suo primo compagno di giochi musicale, la sua prima babysitter quando la mamma è impegnata al lavoro. Dapprima Marco impugna la chitarra ma il suo essere mancino gli impedisce la corretta impugnatura, soprattutto a detta di un maestro che par lo costringesse a suonare come chi mancino non è. Di lì la folgorazione per il pianoforte, all'inizio un mezzo per arrivare ai sintetizzatori che Marco vorrebbe in regalo ma che il padre, descritto dal Nostro come un signore borghese e un po' rigido, rimanda a quando Marco avrà imparato a districarsi sui tasti della musica classica.
Nel frattempo esplode la new wave e dopo le folgorazioni infantili sul divano di casa (Elvis in primis ma anche lo stesso Bowie tanto amato dalla madre), Morgan scopre il new romantic, l'estremo pop degli 80s, le tastiere di Howard Jones lo folgorano ed egli stesso racconta di essersi fatto di frequente parcheggiare dal padre davanti a un negozio di tastiere per entrare e suonare nel negozio nell'attesa di averne una propria.
Marco non ama la scuola, studia dapprima al Vincenzo Appiani di Monza, poi al borghese liceo classico Zucchi, dove incarna il polemico poco allineato alle regole rigide dell'istituto (ricordiamo i "reperti" delle lettere botta e risposta con il Preside della scuola a causa di un articolo del Nostro sullo scarso livello di un film di scalpore dell'epoca come Basic Instinct). Da qua il mistero, si dice che in terza liceo Marco rimase bocciato e si trasferì poi alla scuola per geometri(l'artwork del libretto dell'album Zero, di cui è artista, potrebbe esserne una piccola prova).
Nel 1984 Marco riesce finalmente a convincere i genitori ad acquistargli il primo synth, un Poly 800 Korg.
Nel 1986 Marco imbraccia per la prima volta il terzo strumento: il basso elettrico che un amico ha dimenticato nella sua stanza, lo impugna al contrario ma per non farsi scoprire è costretto a non invertire le corde e adattarsi ad una tecnica di posizioni capovolte. Svilupperà la tecnica di inversione e "capovolgimento" degli strumenti a corde senza mai interessarsi o studiare il modo corretto e facendo di questo suo approccio una sua peculiarità.
E' stato sempre nell'86 l'incontro fondamentale, Andrea Fumagalli (Andy) e Marco si incontrano ad una festa ed è subito amore, nasce un'amicizia importante ed un sodalizio destinato a durare per molti anni. I due fondano i Lizard mixture (dall'incipit del brano "New moon on Monday" degli adorati Duran Duran)Marco scrive testi in inglese e il gruppo inizia a registrare su nastro a quattro piste "the alternative choice" un primo "vero" lavoro. Lo stesso anno Marco riceve un ingaggio in una birreria di Varese, dice lo stesso artista "A 14 anni suonavo in un pub di Varese. Mi accompagnava mio zio. Facevo i pezzi degli anni Sessanta riarrangiati alla Depeche Mode, con i sintetizzatori".
L'anno successivo, a quindici anni, da solo, sotto il nome di Markooper, compone e arrangia canzoni e le racchiude in due piccoli lavori: "Prototype" e "Dandy bird & Mr contraddiction" datati 1987.
A soli 16 anni, l'anno seguente, Marco perde il padre, l'evento segnerà ovviamente la sua vita intima e anche la vita famigliare.
Si racconta che, rimasto con la sorella Roberta e la madre Luciana, a causa delle difficoltà economiche dovute alla grave perdita, il Nostro trascorresse pomeriggi a suonare/studiare il pianoforte per ore a casa di amici, impressionando, per bravura, i genitori dei coetanei.
Nel 1988 però Marco e Andy si presentano con una nuova formazione, gli Smoking Cocks (dal cognome di Andy ma anche per il doppio senso "cazzi fumanti"),Marco produce "Adventures", un demo che si conquista l'attenzione della Polygram. Gli Smoking Cocks sono quindi Marco Castoldi (Markooper), Andrea fumagalli (Andy Smokin' Cock) e un loro amico, Fabiano Villa.
Nel 1989 arriva la proposta della major ma, mentre Andy e Fabiano hanno appena compiuto diciotto anni, Marco è ancora minorenne e sarà sua madre a firmare il primo contratto, inoltre il gruppo è obbligato a cambiar nome in quanto Smoking Cocks è considerato troppo irriverente e nascono così i Golden Age. Ha inizio da qua una nuova era di pseudonimi , decisamente definitiva: Marco si auto battezza Morgan, Andrea rimane Andy e Fabiano diventa Fabian.
I tre per la prima volta finiscono in un famoso studio di registrazione per le registrazioni dell'album "Chains" con la produzione di Roberto Rossi (Camerini, Ruggeri) e guests d'eccezione quali Manny Elias alla batteria (Tears for Fears, Tina Turner) e Phil Spalding al basso(Seal, Terence Trent D'Arby). Per i campionamenti del disco viene utilizzato lo strumento più ambito e inaccessibile dell'epoca: il Fairlight. Il disco dei Golden Age, tuttavia, non avrà il successo supposto mentre avrà invece più successo il primo e solo videoclip realizzato per "Secret love", il singolo, in cui i tre sembrano arrampicarsi e districarsi tra alcuni quadri di Salvator Dalì.
Nel 1991 terminano la loro avventura e ognuno di loro prenderà strade differenti, mentre Villa si dedicherà ai poco fortunati Rapsodia (una band crossover) Morgan scriverà, ancora una volta da solo, un concept album dalle sonorità un po' progressive e, aiutato dal chitarrista Marco Pancaldi, ne inciderà una versione inglese e una italiana: "Primaluce/Firstlight".
Senza contratto discografico, nel 1992, Morgan e Pancaldi sono la genesi embrionale dei Bluvertigo e, ancora senza nome e senza batterista propongono, con vacui esiti, il nuovo materiale ai vecchi discografici che non paiono essere interessati a pubblicarlo.
Nel frattempo la formazione si amplia; Andy ritorna ad occupare il ruolo del polistrumentista e trovano finalmente un batterista, il commesso del reparto strumenti al negozio Ricordi di Monza, il suo nome è Stefano Panceri.
Il gruppo si propone dal vivo con il materiale che verrà registrato in un demo chiamato "Le note del poeta fingitore", (tutt'ora in circolazione tra gli appassionati) ormai tutto in italiano
Un pittore macedone che si divertiva a fare il talent-scout, Robert Gligorov, li nota e con lui il gruppo inizia una collaborazione importante che va a culminare nell'interesse di una casa discografica indipendente del capoluogo lombardo, la "Cave Digital".
Nel mentre Stefano Panceri abbandona il gruppo e i tre rimangono senza batterista per alcuni mesi fino a quando, mentre già sono in studio a realizzare l'album, trovano la disponibilità di Sergio Carnevale che fa il suo ingresso ufficiale nella formazione.
Nel 1994 esce il primo singolo dei Bluvertigo "Iodio", presentato a Sanremo giovani nel novembre dello stesso anno
Poi è la volta dell'album "Acidi & Basi" e dei relativi due video clip "Iodio" e "LSD - la sua dimensione -" che attirano l'attenzione del pubblico e dei media.
Con questo assetto il gruppo affronta un tour italiano, come supporter degli Oasis, realizza una cover di "Prospettiva Nevsky" per un tributo a Franco Battiato, partecipa al concerto del primo maggio a Roma e inaugura con Mauro Pagani l'apertura della personale di Andy Warhol con un concerto grandioso al "Teatro delle erbe".
Gli anni di "gavetta" troppo duri risultano insostenibili per Pancaldi che decide di andarsene lasciando il posto al giovane Livio Magnini, un chitarrista-atleta campione internazionale di sciabola.
Morgan oltre che cantante autore e bassista è anche il produttore artistico della band.
Dopo il disco d'esordio produce lavori sempre più fortunati, anche se spesso dividono nettamente in due l'opinione della critica.
Il secondo album "Metallo non Metallo", dopo una prima settimana in classifica, scompare, rientrandoci inaspettatamente dopo un anno e mezzo graziea un'intensa attività live (supporting-act dei Tears for Fears) e alla produzione di tre video clip che fanno aggiudicare al gruppo il premio degli European Music Awards come miglio band del Sud Europa.
Morgan si conferma un grande personaggio, c'è chi lo ama e chi lo detesta, chi vede in lui la genialità e le capacità retoriche e polemiche più raffinate e antiche e chi lo vede solo come uno sbruffone presuntuoso con la matita nera sugli occhi e lo smalto sulle unghie, una cosa però è certa: due dei singoli di Metallo Non Metallo, ovvero Fuori dal tempo" e "Altre Forme di Vita" sono successi, cantati e gridati dal pubblico negli eventi live (mtv day, live del primo maggio etc etc) e passatti di frequente dalle radio, due singoloni in piena regola insomma, nonostante le tematiche e l'originalità poco commericiale delle musiche.
Nel 1998 Morgan collabora con Antonella Ruggero alla realizzazione di "Registrazioni moderne" producendo due brani eseguiti dai Bluvertigo ("Fantasia", "Elettrochok"), sempre per l'ex cantante dei Matia Bazar scrive la partitura d'orchestra del brano "Amore lontanissimo", secondo classificato al festival di Sanremo.
Nello stesso anno Morgan propone alla Polygram il disco d'esordio di amici di Monza, i talentuosi Soerba. L'album"Playback" è un raffinato lavoro elettronico e il singolo "I'm Happy" ottiene un enorme successo nelle radio.
Dello stesso anno è anche la collaborazione con un suo guru, Franco Battiato "Gommalacca" nel quale Morgan suona basso e chitarra.
Morgan va raccontando di aver raccolto l'amore per Battiato dal padre che durante una gita al lago, in infanzia, lo obbligò ad acquistare "La voce del padrone" disco dal quale non si sarebbe più staccato.
Dello stesso anno è la composizione per "Exit" , l'album di Alice , di un brano chiamato "L'immagine". Con Alice, l'anno seguente, i Bluvertigo realizzeranno anche "Chanson egocentrique" per "Personal Juke Box".
Nel 1999 insieme a Battiato, Morgan arrangia l'intero album di Juri Camisasca ("Arcano Enigma" ) e ai Bluvertigo (senza Andy) viene affidata l'esecuzione.
Sempre nel 1999 Marco riveste i panni del talent-scout e propone alla Columbia un altro gruppo esordiente, i La sintesi, per i quali produce primo album intitolato "L'eroe romantico", in cui è anche co-autore.
Lavora ancora con i Soerba alla realizzazione di "Noi non ci capiamo", brano che porteranno a Sanremo, ma non verrà naturalmente capito.
Nel frattempo inizia la preparazione del nuovo progetto dei Bluvertigo, un disco ("Zero") che sarà il più complesso e avanguardistico, il capitolo finale di quella che il gruppo chiama Trilogia Chimica.
Inizialmente l'album è concepito come una versione in musica dei principi del Dogma di Lars Von Trier, darsi regole precise di composizione e sottostare ad esse o sovvertirle ma con la consapevolezza che si sta uscendo da un principio presupposto, in realtà soltanto la titletrack "Zero" sarà realizzata seguendo quest'idea iniziale.
Il lavoro di Morgan sui testi in italiano interesserà Bompiani che gli propone la pubblicazione di un libro di poesie e di futuri testi di canzoni.
Esce infatti "Di(s)soluzione" e diventa un successo letterario.
Dopo una session estemporanea con i Subsonica finisce nel loro disco "Microchip emozionale","Discolabirinto" scritta da Marco insieme al gruppo torinese una mattina presto dopo una nottata di scorribande e vita tra i locali dei Murazzi, a Torino; di questo pezzo di enorme successo è stato girato un videoclip per non udenti, il progetto "zero volume", un esperimento del tutto innovativo
Morgan lavora anche in televisione al programma di MTV "Tokushò" sia come co-conduttore insieme ad Andrea Pezzi, sia come autore.
Sempre per MTV ha realizzato un'intervista televisiva ai Duran Duran.
Morgan è autore e regista del video di Soprappensiero, uno dei singoli di Zero.
Nel 2001 i Bluvertigo si presentano a Sanremo con la canzone "L'assenzio", firmata da Morgan e Luca Urbani dei Soerba , il gruppo si classifica all'ultimo posto.
In seguito al festival esce "Pop Tools", una raccolta del lavoro di dieci anni di attività dei Bluvertigo, con due inediti, "L'assenzio", appunto e "Comequando" il cui testo è ripreso da "Di(s)soluzione"
Il video di "L'assenzio" viene scritto da Morgan e Asia Argento .
Girato dalla stessa Asia , vince al "Festival delle etichette indipendenti" di Faenza il premio come miglior video-clip italiano.
Dal giugno 2000 Marco e Asia Argento sono inoltre legati da un rapporto amoroso dalla quale nascerà una bambina: Anna Lou Maria Rio, a lugano, il 20 giugno del 2001.Sempre nel 2001 Morgan arrangia e produce l'album di Mao,"Black Mokette".
Il 15 luglio 2002, a tour terminato, i Bluvertigo aprono il concerto al loro maestro, David Bowie, per la sua unica data italiana a Lucca.
Dal 2001 al 2003 c'è del silenzio, una vita quotidiana intensa e un tentativo famigliare con Asia e Anna Lou in un appartamento alle porte di Città Studi,a Milano, da questa vita "semplice" e da questo tentativo insieme, Marco trae elementi per il suo nuovo disco, pubblica nel 2003 "Canzoni dell'appartamento", un album di musica organica, ove i suoni dell'interno e dell'intorno dell'appartamento milanese danno vita a musiche fatte dalla casa stessa, diventano strumenti il barattolo di camomilla della figlia, i tram e le automobili che risuonano per strada superando le finestre, le porte con suoni differenti l'una dall'altra, le tapparelle alzate e abbassate, le chiavi estratte dalle tasche e riposte all'ingresso e persino i giochi di Anna Lou (ricordiamo la macchina da scrivere giocattolo nell'intro di "Me", che verrà utilizzata anche nei live "fino a distruzione").
I principi dell'album, quindi, sono quelli che in architettura ritroviamo nelle opere dello statunitense Frank Lloyd Wright.
L'album ha un gusto inconsuetamente retrò, decisamente distaccato e differente dai lavori con i bluvertigo per questo è opportuno dire che deluderà i fan nostalgici della new wave. Tuttavia per chi aveva osservato attentamente già da allora i principi rimangono, Morgan viene persino definito un "Benvenuto Cellini" per la sua attenzione, non nuova, ai particolari, alla limatura. L'album ha un gusto tutto vintage, milanese, l'atmosfera è quella della Milano opposta all'idea che della città si ha,la Milano dentro casa, dietro le porte, sui divani, mentre fuori scorrono e si rincorrono le distanze, la copertina stessa del disco ritrae una vecchia stampa dell'architetto Ezio Cerutti, il soggetto è la Porta Ticinese delle case popolari degli anni '50.
Tre testi "Crash", "Me", "Heaven in my cocktail" erano già stati inseriti in "Di(s)soluzione".
Il tour è lunghissimo, durerà infatti fino al 2005 e sarà ricco di sorprese, soprattutto di esecuzioni di cover del cantautorato italiano più o meno dimenticato, da Lauzi, a Bindi, fino a Paoli e Tenco.
Il disco vince proprio il premio Tenco nel 2003 come Migliore Opera Prima.
Sempre nel 2003 il Nostro scrive l'introduzione "Benedetti poeti" per l'opera di Paul Verlaine "I poeti maledetti" riedita da Net Poesia, a cura di Davide Rondoni.
Se nel 2004 Morgan si dedica a scrivere musica per la prima volta per un lungometraggio in "Il siero della vanità" di Alex Infascelli, dando prova di poesia sonora e non (l'inedito pop "Una storia d'amore e di vanità", un'autobiografia dichiarata della storia con Asia Argento, ormai piena di alti e bassi, più precisamente nella trasposizione della storia di Eco e Narciso, dalle "Metamorfosi" di Ovidio, è un pezzo di rara completezza poetica e musicale), nel 2005 l'artista regala al mercato e ai fan l'intero re-make dell'album "Non al denaro, non all'amore, né al cielo" di Fabrizio De Andrè, un disco del 1971 che Morgan rivede interamente in chiave barocca e contemporanea, aggiungendo pezzi classici e "aprendolo" a suoni meno minimali.
L'esperimento ardito, voluto dalla stessa Dori Ghezzi, la quale rivide al Premio Tenco, in questo ragazzo, l'erede di Faber, riesce: i più ne colgono il valore e notano l'umiltà dell'approccio di Marco a questo lungo, lunghissimo lavoro (le partiture originali sono state interamente ricostruite da Morgan , in quanto perdute anni prima dagli autori).
Dopo rimandi e attese, la fine della stora d'amore con Asia Argento, storia che, tra su e giù, tanto dolore ha arrecato a Morgan, la scrittura delle musiche per il cortometraggio "il quarto sesso" di Marco Costa (2006), la partecipazione, a detta dello stesso Marco, "poco stimolante" al programma di Andrea Pezzi "Il tornasole", il 29 giugno 2007 esce nei negozi di dischi l'ultima Opera di Morgan, "Da A ad A - Teoria delle catastrofi" un disco complesso, a più piani armonici, ricco di riferimenti classici (da Bach a Wagner) e pop (dai Pink Floyd ai Beatles,Beach Boys e a Battiato) nonché ricco d'animo letterario, da John Donne ad Erasmo da Rotterdam, passando per Borges e Camus.
Il titolo si riferisce principalmente al concetto del ritorno, noi, come Sisifo nel libro di Camus, ritorniamo sempre nello stesso punto, assurdamente, nonostante la vita si inerpichi per "strade secondarie e tortuose". Il disco è ricco di partecipazioni: Asia Argento, la piccola Anna Lou, gli amici e parenti Lombroso, Badara Sek e Cecilia Chailly.
Non resterebbe che ascoltarlo….
Fonte: http://www.marcomorgan.it/