Biografia Phil Collins
Il suo primo approccio allo strumento risale alla più tenera età, ossia quando Phil aveva solo cinque anni. Naturalmente, si trattava solo di una batteria giocattolo regalatagli dagli zii, ma già sufficiente a permettergli di esprimere il suo talento. Tra le esperienze artistiche che fece da bambino, si contano un'apparizione come "the Artful Dodger" nella produzione londinese "Oliver!" del 1964 e un'apparizione in "A Hard day's Night", oltre che in altri film minori. Dunque, anche grazie ai genitori, la sua sintonia e familiarità con il mondo dello spettacolo cominciano molto presto.
Ad ogni modo, il piccolo Phil sentiva che la sua strada era rappresentata solo dalla musica. Appassionatosi al suono e all'energia che la batteria sa trasmettere, all'età di dodici anni fonda un classico complessino locale, dedito a riprodurre gli standard delle rockstar più arrivate. In seguito farà esperienze anche con altri gruppi, fino a che, dopo qualche anno di gavetta, registra il suo primo album con i "Flaming Youth", una band oggi dimenticata ma che all'epoca fece molto discutere.
Ormai introdotto nell'ambiente, ottiene l'audizione che gli cambierà la vita, quella con Peter Gabriel e Mike Rutherford, i quali avevano fondato i Genesis, uno strano gruppo intenzionato a fare dell' "art-rock", ossia un tipo di musica rock particolarmente sofisticata e complessa (un genere in seguito chiamato anche rock progressivo).
Ottenuto il posto da batterista nei Genesis, Collins cominciò a scatenare la sua vèrve inventiva e tecnica elaborando la sezione ritmica in modo virtuosistico, inserendo combinazioni dispari in molti dei brani eseguiti (e comunque, Collins mantenne una carriera jazz separata con la band "Band X"). Malgrado lo stile per nulla commerciale, il gruppo raggiunge un moderato successo in Gran Bretagna e negli U.S.A., fino a quando nel 1974 Gabriel lascia il gruppo improvvisamente. Purtroppo, l'istrionismo di Peter Gabriel, il suo talento teatrale (era solito mascherarsi in modo bizzarro sul palco, conferendo alle sue esibizioni un'aura di teatralità decadente), e la sua forte personalità erano difficilmente sostituibili, tanto è vero che ancora oggi si ricorda il periodo Gabriel dei Genesi con nostalgia. Il suo stile ha lasciato indubbiamente un'impronta unica nella storia del rock.
I Genesis fecero dunque circa quattrocento audizioni per cercare un degno successore, senza però trovarne uno all'altezza. Decisero quindi di dare a Phil Collins una possibilità anche come cantante.
A questo punto, rimasti in tre, vi fu un surplus di attenzioni sull'espressività della voce di Collins e il risultato fu una graduale semplificazione delle sonorità dei Genesis, cosa che però li portò al disco d'oro nel 1978, con "The Duke". Ma Collins covava dentro di sè anche il desiderio di progetti solistici. Ecco dunque che negli anni '80 comincia la sua carriera da solista, riscuotendo in questa nuova veste un successo davvero lusinghiero. Il suo stile è semplice, diretto, commerciale ma non volgare o inutilmente provocatorio.
Certo, siamo lontani dalle elaborate suite dei Genesis, ma il batterista e cantante ha il buon senso di non cadere mai nel cattivo gusto.
Il 1984 è l'anno delle colonne sonore: compone "A groovy Kind Of Love" per "Buster" e "Against All Odds ("Take a look me now") per il film omonimo, nel quale figura anche come attore. Inoltre produce "Chinese Wall" di Philip Bailey (degli "Earth, Wind e Fire") con il quale duetta in "Easy Lover". Il 1985 vede invece l'uscita di "No Jacket Required", terzo lavoro solista. Phil è inoltre protagonista del megaconcerto Live Aid, organizzato dal musicista dei "Boomtown Rats" e attore Bob Geldolf: canta a Londra nel primo pomeriggio per poi volare a Philadelphia ed esibirsi la sera insieme ad Eric Clapton, Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones ovvero i "Led Zeppelin" riuniti alla grande per l'occasione.
Nel 1986 pubblica, con i redivivi Genesis "Invisible Touch": il gruppo ormai, almeno agli occhi dei vecchi fans, è lo spettro di se stesso, a causa della tanto contestata "svolta" commerciale. Ad ogni modo, le loro pubblicazioni non si fermano, come quella del '92, "We Can't Dance" (un titolo che la dice lunga sulla loro nuova concezione musicale), ed intraprendono anche lunghi tour. Alla conclusione di uno di questi, Collins pubblica "Both Sides", il suo primo album a non ottenere neanche un disco di platino (e dunque neanche un "hit" di successo).
Nel 1995 Phil Collins decide di lasciare i Genesis definitivamente. L'anno seguente, pubblica "Dance into the light". Nonostante l'album si ridusse in un clamoroso flop, il tour che lo seguì fu un enorme successo. A quel punto era tempo di bilanci e dunque ecco uscire il classico "Best Of", pubblicato nel 1998.
Phil Collins ha suonato anche con molti artisti importanti come Robert Plant, Eric Clapton, Gary Brooker, Frida, Chaka Khan, John Martyn, Philip Bailey, Tears For Fears, Howard Jones, Quincy Jones e molti altri. Bisogna attribuire a Collins alcune tecniche di ripresa della batteria e sopratutto la tecnica dell''uso del "gated reverb", sperimentata assieme a Gabriel nella registrazione dei suoi primi tre album. L'artista ha inoltre composto anche la colonna sonora del film della Disney "Tarzan" con il quale ha vinto l'Academy Award, rilanciandolo nel mondo del cinema e delle colonne sonore.
L'estate 2007 vede Phil Collins, Tony Banks e Mike Rutherford riformare i Genesis per suonare di nuovo insieme per un tour in Europa e in America: il picco è il concerto gratuito al Circo Massimo di Roma davanti ad oltre mezzo milione di spettatori, pubblicato successivamente nel DVD "When in Rome" nel 2008.
Nel 2009, in seguito ad una operazione alla vertebra cervicale, Phil Collins perde la sensibilità nelle dita: conseguentemente dichiara di non poter più suonare la batteria. Viene operato, decide di lasciare e di disimpegnarsi dall'attività musicale, ma pubblica comunque nel 2010 un nuovo disco di musica soul, dal titolo "Going Back".
Fonte: biografieonline.it/