Biografia The Niro
La musica lo aspetta in casa sin dalla nascita: il padre infatti possedeva una batteria che aveva smesso di suonare molti anni prima. Davide comincia proprio con i tamburi, ma con il passare degli anni, alla passione per le percussioni si affianca anche quella per altri strumenti musicali, primi tra tutti chitarra e basso.
Finalmente polistrumentista, dopo aver militato in diverse formazioni capitoline in qualità di batterista, decide di intraprendere un percorso più personale. Nel febbraio 2002 fonda i “The Niro”, di cui è autore di testi e musiche. Dopo un paio d'anni decide di proseguire il discorso da solo… e così The Niro diventa un cantautore.
Nel 2005 apre la data romana del menestrello norvegese Sondre Lerche. Di lì a poco viene invitato a dividere il palco con una moltitudine di songwriters stranieri, come Tom Hingley, leader degli Inspiral Carpets e Lou Barlow dei Dinosaur jr, i quali si dichiarano suoi estimatori.
Dopo aver continuato ad aprire i live capitolini di Zephyrs, Okkervill River, Isobel Campbell e TKO, nel febbraio del 2006 The Niro viene invitato a suonare a Tucson, in Arizona. Suona per due sere consecutive al Red Room, luogo nel quale spesso si esibisce Howe Gelb, e dove divide il palco con Tom Walbank, miglior bluesman 2005 dell'Arizona, e i Pearl Handed Pistol.
Appena tornato dalla trasferta statunitense il cantautore romano viene chiamato a partecipare ad un evento singolare: aprire chitarra e voce la data romana del tour dei Deep Purple in programma la sera stessa.
Lui accetta, e con sole due ore di preavviso si presenta al Palaghiaccio di Marino munito della sola chitarra classica elettrificata.
Il giorno dopo il critico del Messaggero Alfredo Gasponi parla di un'esibizione poetica di The Niro, il quale "…è riuscito incredibilmente solo voce e chitarra a tenere a bada 8.000 leoni pronti a sbranarlo".
Successivamente Davide parte per il suo primo tour italiano di supporto alla band inglese dei Circulus.
E ancora dagli States che giungono importanti novità: la Radio dell'Università di Boston invita The Niro al tributo mondiale in onore di Elliott Smith, al quale partecipa con una reinterpretazione di Everything reminds me of her.
Pochi mesi dopo (8 giugno 2006) vola alla volta di Londra per aprire il concerto di Carmen Consoli.
Nel frattempo The Niro viene avvicinato da diversi produttori: la scelta del cantautore ricade su Gianluca Vaccaro, produttore artistico della stessa Consoli, e Roberto Procaccini, tastierista degli 8Ohm.
Con loro Davide inizia a registrare il suo primo album, continuando a suonare tutti gli strumenti. Album che vedrà la luce il prossimo inverno.
L'estate 2006 The Niro la passa a Vienna, dove si esibisce al Tunnel e al Café Carina, e a Parigi, alla "Fléche d'or".
Nel frattempo esce la compilation "A century of Covers", tributo ai Belle and Sebastian, nella quale The Niro torna al lo-fi con la cover casalinga di "I fought in a War".
Verso la fine del 2006 The Niro viene contattato da Chris Hufford, manager dei Radiohead, per partecipare a un progetto da lui prodotto , insieme a Ned Bigham, chiamato Anti Atlas. Il songwriter scrive il testo e riarrangia parte del brano strumentale "Coro", e così nasce "The Travellers", che compare nel disco Between Voices 2, uscito nell'agosto 2007 per l'etichetta inglese One little Indian.
Nel frattempo The Niro continua ad esibirsi in apertura ad artisti di prestigio quali Badly Drawn Boy, Mirah, Isobel Campbel, Chris Leo.
A cavallo tra giugno e luglio 2007 torna a Londra per esibirsi al the Fly e al The George Tavern.
Tornato a Roma The Niro scopre di avere un estimatore speciale: è Mark Kostabi,
artista di grande fama, indicato da molti come l'erede di Andy Warhol, e autore di diverse copertine celebri, quali Use your Illusion dei Guns'n'Roses e Adios Amigos dei Ramones.
Kostabi si offre di realizzare la copertina dell'album di The Niro, che accetta con entusiasmo.
Dal 28 agosto al 10 settembre 2007 il cantautore romano prende la sua chitarra classica elettrificata e vola a New York, dove si esibisce per 5 sere consecutive nei migliori club della grande mela (i live alla fine saranno sette). Tra i locali da menzionare troviamo il Pianos e il Sidewalk, dove sono cresciuti artisti statunitensi come Regina Spektor e Adam Green.
Durante la trasferta USA i media si avvicinano prepotentemente all'artista romano: senza aver ancora un disco in uscita, scrivono di lui Adnkronos e Flair.
Appena tornato dagli States The Niro firma il suo primo contratto con la divisione Internazionale di Universal. La sera stessa apre chitarra e voce il concerto di Amy Winehouse all'Alkatraz di Milano.
Passa qualche giorno e su Repubblica compare un articolo a tutta pagina a firma di Giuseppe Videtti in cui si racconta la storia di The Niro.
E' la svolta.
Le richieste di concerti aumentano, così come le interviste, tra le quali quella su XL del dicembre 2007.
Ma Davide non si ferma, e continua a suonare ovunque: dopo una dozzina di date su e giù per l'Italia, parte per un tour europeo e si esibisce a Colonia, Amburgo, Parigi, Monaco e Berlino. Curiosità: durante la data di Amburgo The Niro si è esibito all'Indra, locale reso celebre perché lanciò per la prima volta una band non proprio sconosciuta… i Beatles!
Il prossimo 25 gennaio The Niro farà il suo esordio sul mercato discografico internazionale con un EP di quattro brani, al quale seguirà l'album, il quale si chiamerà, semplicemente, The Niro.
Fonte: http://www.theniro.com