Era il 6 maggio 1999 quando Adriano Celentano pubblicava il disco Io non so parlar d’amore, un disco il cui titolo è ripreso dalla strofa iniziale del brano L’emozione non ha voce.
Pubblicato solo un anno dopo il fortunato album Mina Celentano, si rivelò un successo strepitoso grazie ai singoli estratti Gelosia, L’emozione non ha voce, L’arcobaleno, Le pesche d’inverno e Senza Amore, restando al primo posto per 11 settimane e nella top 50 della FIMI per 101 settimane consecutive. Dal 13 maggio 1999 (settimana 1 FIMI) al 25 maggio (55) e dal 20 luglio (63) al 14 settembre 2000 (71) sempre nella top 20.
Risulta in assoluto l’album più venduto in Italia dalla seconda metà del 1999 alla fine del 2001, con oltre 2 milioni di copie.
Un anno fa la cantante Fabiana Deger svelò alcuni retroscena su questo disco fortunato della musica italiana.
“Adriano aveva interpellato Mogol per chiedergli se era disponibile qualche autore per comporre qualche canzone, che lo potesse riportare ai vecchi splendori. Vari compositori (come Mario Lavezzi) hanno risposto all’appello, finché a Mogol non viene in mente Gianni Bella, che accetta. Il primo incontro tra Celentano e Gianni è avvenuto proprio nella faraonica villa di Adriano, dove c’è davvero di tutto, dalla sala cinematografica al campo da tennis, fino ad una stanza dove ripara gli orologi, visto che è il suo hobby preferito.Mogol e Gianni iniziano a far ascoltare i provini a Celentano e a sua moglie Claudia Mori, che ne restano catturati. Per questioni burocratiche però, l’accordo stava per non arrivare, anche per via della scrupolosità di Claudia. Allora Gianni sta per andare via, perché anche lui fa molto valere le sue ragioni, e giustamente. La conseguenza è stata inaspettata; la Mori ha ricontattato Gianni, rimodulando l’offerta. I brani erano davvero belli, sarebbe stato un peccato perderli, anche perché già Marcella, la sorella di Gianni Bella, stava “corteggiando” qualche brano nello stesso periodo, pensando di inciderlo.I provini erano completi, con le frasi chiave, ecc… erano poco più che demo. Nel disco gli arrangiamenti sono accreditati a Fio Zanotti, anche se Gianni nei provini aveva già dato l’impronta. E anche in studio ha seguito tutta la lavorazione del disco, in una sala d’incisione vicino Milano Marittima. Quindi Gianni è stato il vero artefice della rinascita di Celentano. Avrebbero dovuto menzionarlo di più. Per carità, la squadra funzionava alla grande, e anche Adriano lo ammetteva. Ricordo che io e Bella litigavamo su quale era il brano più avvincente dell’album. Io ritenevo fosse L’emozione non ha voce, lui Gelosia. Alla fine ho avuto ragione io, infatti quello è stato il pezzo di maggiore successo.”