Jova Beach Party: fan accusano gli organizzatori di gravi problematiche nella gestione

08
Lug
2019
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Il Jova Beach Party non fila liscio, un grande successo per l’evento di Jovanotti sulle spiagge italiane ma dopo la prima tappa non mancano le polemiche da parte degli stessi possessori di biglietto.

La festa è stata grandiosa, i numeri registrati in loco e sui social parlano da soli, eppure anche per un evento che si era annunciato perfetto dal punto di vista dell’organizzazione non sembrano mancare le polemiche.

La spiagga il giorno successivo al concerto di Lignano Sabbiadoro era perfetta grazie ai 300 membri dello staff che si sono affrettati a raccogliere quando rimasto sul bagnasciuga, nonostante gli appelli di ordine e pulizia fossero stati diramati da mesi.

Ma a parte questo aspetto, la polemica maggiore dei presenti è sull’organizzazione e gestione di altri aspetti apparentemente minori. 

A essere criticate in primis le code interminabili per acquistare i token, la moneta ufficiale del concerto con cui si potevano comprare cibo e bevande (uno ha un valore di 3 euro), e le code davanti agli stand enogastronomici dove in molti casi – già alle 20 –  erano già finiti i prodotti in vendita.

Non è piaciuto ancora  il fatto che a fine concerto non fosse possibile cambiare nuovamente i token in euro. E c’è anche chi ha criticato il numero esiguo dei punti ristoro per così tante persone e quello dei cassonetti pieni di rifiuti già nel primo pomeriggio.

Tanti in rete i “consigli” forniti da chi la serata l’ha vissuta da spettatore “Un concerto più festival, qualcosa di diverso dal solito, un’esperienza unica. Concordo, bisogna studiare un po’ meglio il discorso cibi e bevande, tipo mettendo dei corridoi di entrata e uscita, ma per il resto nulla da lamentare. Jovanotti grande intrattenitore, ma questo si sapeva già“.