Petizione per le dimissioni di Amadeus, ma la Rai lo difende

20
Gen
2020
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Amadeus dimettiti: questa la richiesta che si legge nella petizione diffusa in rete sul portale change.org dove il conduttore viene accusato di sessismo per le parole pronunciate in conferenza stampa.

Il suo sottolineare ripetutamente la bellezza della fidanzata di Valentino Rossi, scelta sicuramente anche per questo aspetto che al Festival di Sanremo è sempre un tema di grande discussione, gli è costato caro.

Il conduttore è stato più volte accusato di sessismo e per questo motivo le richieste di dimissioni arrivano da più fronti.

Ma la Rai non ci pensa neanche un momento a ritirare la carica affidatagli e ne prende le difende.

“Pur avendolo appena conosciuto, difendo Amadeus, una persona specchiata e perbene”. Stefano Coletta, direttore di Rai1 appena insediatosi, prende le parti del conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, dopo le polemiche scatenate dalle sue frasi ritenute sessiste e da una petizione partita su change.org per chiedere la sua rimozione. “Credo che la Rai abbia dimostrato in tante espressioni di dedicare spazio alle donne. Io vengo da Rai3, dove c’è sempre stata attenzione nel raccontare il mondo femminile. È un po’ perturbante pensare ad accuse sessiste. La petizione su change.org è legittima, nel senso che è democratico esprimere proprio pensiero, ma io difendo Amadeus, è chiaro che non era sua intenzione offendere nessuno”.

Lo stesso Amadeus alcuni giorni fa era intervenuto pubblicamente spiegando che nelle sue parole non c’era nulla di male, che il messaggio da lui espresso era stato frainteso oltre che manipolato “Sono la persona meno sessista sulla faccia della terra. Adoro le donne, sono innamorato da 18 anni della stessa persona, ho una madre che adoro, una figlia di cui sono orgoglioso: nessuno può dire niente sul mio conto. Può essere che abbia detto una cosa sciocca e me ne assumo la responsabilità. Su quel palco si parlerà molto di donne, ma lo avrei fatto indipendentemente da questo. Se poi mi si vuol far passare per quello che non sono, io non lo accetto”.