Adriano Celentano torna a parlare a Fabrizio Corona, dopo averlo sostenuto pubblicamente in ogni occasione possibile questa volta il messaggio è solamente per lui.
Dopo le tre lettere, Adriano Celentano dedica oggi un video a Fabrizio Corona sui suoi canali social sulle note del brano ‘L’uomo nasce nudo’ (1969).
“Caro Fabrizio – esordisce il Molleggiato – è arrivato il momento di scegliere, il tempo stringe e dobbiamo decidere da che parte andare prima che sia tardi. E l’unica via non solo per te, per me per chiunque, per tutti gli uomini del mondo, l’unica via è Gesù. Senza di Lui siamo già morti, fin dalla nascita”.
Com’è noto, l’ex re dei paparazzi è tornato agli arresti domiciliari dopo essere stato detenuto per alcune settimane presso il l carcere di Monza. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha infatti accolto la richiesta dei difensori di sospendere l’esecuzione del provvedimento con cui a marzo era stato costretto a tornare in cella.
“Conosco i quattro Vangeli a memoria – prosegue Celentano – li avrò letti almeno quattrocento volte e ogni volta che arrivo al punto in cui Lui viene schiaffeggiato e sputato in faccia, mi rattristo fortemente e allora vado indietro. Rileggo quelle righe, sperando di trovare parole di vendetta che Lui non ha. Ma ti svelo un piccolo segreto: forse l’avrò letto anche cinquecento di volte, eppure la sera quando già sono sotto le coperte, se non leggo un passo del Vangelo non mi addormento felice. E’ questa l’idea di cui ti parlavo”.
“Caro Fabrizio – aggiunge Celentano – la tua sofferenza è grande lo so, ma è proprio da questa sofferenza che devi risorgere. I giudici hanno fatto quello che la legge gli impone e tu devi accettarlo. Però non puoi vincere se non apri il tuo cuore al nuovo Fabrizio, quel Fabrizio che stupirà tutti, capace di accettare anche la durezza di chi, in questo momento, non vuole essere tenero. E io me lo sento che lo farai come quel giorno in cui hai portato due ragazzi in comunità salvandoli. Ecco il bravo ragazzo che hai detto di essere. Io ci credo che tu lo sia. Forse perché da qualche parte nel tuo corpo vedo stampata la Sua figura. Anche Lui è stato giudicato, ma a differenza di te, ingiustamente, troppo ingiustamente. Perchè quelli non erano giudici, ma una manica di assassini assetati di sangue”.