Achille Lauro “Non pubblico la mia vita privata, ma davanti a tante polemiche devo parlare”

06
Mag
2021
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Achille Lauro rompe il silenzio. L’artista che fin dagli inizi della sua carriera non si è mai “piegato” al gossip e alle critiche dei gionali (e ce ne sono state tante), per la prima volta parla di se, entrando nella sua “sfera privata”.

Con un’immagine forte scelta come copertina di questo post, dove viene ritratto chiuso in una gabbia con le gambe strette al petto, Achille Lauro per la prima volta (e magari anche l’unica) parla, parla di se stesso, non tanto come artista ma come uomo.

In questa lettera è contenuta una lunga risposta alle tantissime critiche ricevute negli ultimi mesi per le sue performance artistiche, forti ma ricche di significato.

“Non parlo tanto, non metto la mia vita privata in piazza sui social.
Non mi interessa e quando è successo non mi è piaciuto farlo,
tuttavia in questi giorni di forte polemica ho capito che in alcuni momenti, invece, dovrei farlo.
L’ho capito quando mi hanno detto che il trucco è solamente appropriarsi di qualcosa che non mi appartiene.
Ma il trucco non è solo trucco, è il mondo dove voglio portare le persone, è la mia volontà espressiva, è il colore e il vestito delle parole.
L’ho capito quando mi hanno umiliato pensando che io sia un pagliaccio che si mette in mostra.
Ma nella mia interpretazione artistica la musica non è solo musica. È spettacolo, è uno stato d’animo, é un ideale, è libertá estrema, è il rifiuto nei confronti di coloro che credevano che io non fossi libero, o non fossi all’altezza, è conseguenza di anni di umiliazioni e vergogna.
L’ho capito quando per un commento riferito alla solidarietà su lavoratori dello spettacolo mi hanno dato dell’omofobo, dopo anni che mi danno del “frocio”!
Da anni investo denaro, tempo e impegno per la tutela dei diritti umani, per i diritti delle persone abbandonate nelle carceri, per aiutare i bambini negli ospedali, per i ragazzi nelle comunità, per chi non ha una casa, per coloro che sono rimasti senza lavoro, per chiunque abbia bisogno di aiuto e per essere artefice e partecipe, nel mio piccolo, di una rivoluzione per cui la condizione sociale, culturale e umana delle classi deboli e discriminate possa cambiare definitivamente.
Per chi non mi conosce ci tengo a ricordare che lo faccio da quando non avevo una lira,
perché sono cresciuto tra gli emarginati e i reietti,
perche so che vuol dire sentirsi diverso, mai compreso, solo.
Quando per il mondo non sei nessuno.
Mia madre mi ha educato insegnandomi che aiutare gli altri è una priorità e per chi ne ha la possibilità è un dovere.
Attenzione perchè la realtà non è solo quella che vedete su giornali e tv,
e dietro quelle storie, molto spesso, ci sono vite vere fatte di sofferenza, valori e battaglie.”