Anastasio, nato dai talent ma contro i talent “Un male necessario”

11
Mar
2019
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C’è un detto che dice “Non sputare nel piatto in cui hai mangiato” eppure le ultime dichiarazioni di Anastasio, vincitore di X Factor, rivelerebbero uno suo “odio” verso lo stesso talent che gli ha dato il successo.

Prossimo al tour in partenza il 20 marzo, il giovane artista torna al centro delle critiche per alcune rivelazione rilasciate al quotidiano Il Corriere che lo vedrebbero criticare in modo anche abbastanza accesso i talent in generale, quindi anche quello che gli ha permesso di trovare il successo e realizzare il suo sogno.

“Se avessi saputo che si trattava di un test di ammissione per “X Factor” non ci sarei andato, mi avevano detto che era un’esibizione legata alla Sony. Perché io già fatico a sentire il calore del pubblico, figuriamoci sul palco di uno show televisivo”.

Queste le sue dichiarazione che sottolineano già un disappunto verso questo nuovo formato di programmi che attraverso la televisione e l’appoggio di alcuni grandi nomi della musica italiana permettono ai giovani di provare la strada del successo.

Sulla questione talent, il giovane Anastasio ha le idee molto chiare e non li promuove al 100%.

“La prima settimana fuori dal loft, dopo essere stato maciullato dal tritacarne, è stata durissima. Il passaggio da X Factor alla vita normale è molto più difficile di quello contrario, ti spacca in due. Infatti mi sono fatto due settimane chiuso in casa, ma ora ho preso un po’ le misure […] Quando mi si è presentata l’occasione ero molto titubante, ho accettato solo perché mi è stato assicurato di poter presentare un pezzo mio ogni volta. Non credo molto alla dinamica talent, ci sono andato come un male necessario perché volevo fare le cose in grande. Fosse per me metterei una serie di brani su YouTube, come ho sempre fatto, senza nemmeno registrarli in Siae. Ma alla fine i benefici sono stati grandi: ho allargato in maniera esponenziale la mia platea di ascoltatori, e per ora sono rimasti nonostante la fine dello show”.

Ma le sue critiche non sono riservate solo ai format in quanto tali, ma anche alla maggior parte dei giovani che escono di li, secondo lui privi di materiale proprio ma quasi come se fossero macchine di un sistema.

“A differenza di chi esce da X Factor e non ha pezzi all’attivo, io ho fatto un Ep, ho le cover portate in tv, che sono pezzi miei a tutti gli effetti, più i brani vecchi pubblicati come Nasta: quindi ho uno show di 80 minuti pronto, che mi fa stare tranquillo”.