Brandon Boyd e Marco Pisanelli: alla Galleria Rossmut di Roma in mostra le loro opere

27
Ott
2014
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C’è una bella notizia per i fan di Brandon Boyd e di Marco Pisanelli: il leader degli Incubus e il musicista dei Tiromancino, famosi anche per la loro passione per l’arte, esporranno alla Galleria Rossmut di Roma la “Doorway To Identity”, una mostra che rispecchia un gioco tra due identità di artisti/musicisti che si confrontano a loro volta con quelle dei soggetti che animano le opere: Brandon Boyd e Seven Moods (alias Marco Pisanelli, batterista dei Tiromancino).

La mostra verrà inaugurata con un vernissage giovedì 30 Ottobre alle ore 19 a Roma, nello spazio di Trastevere, in Via dei Vascellari, 33. Le opere presenti saranno tutti lavori inediti per entrambi gli artisti; sono opere connotate in maniera decisa dai rispettivi linguaggi che li rappresentano.

“Diversa è la tecnica utilizzata dai due artisti – scrive la curatrice della mostra Loretta Di Tuccio nel testo critico che accompagna la mostra – olio e acqua scorrono su due linee parallele che convergono idealmente nella creazione di un ponte con il proprio immaginario. Nella serie di opere su carta, il tratto meticoloso di Boyd procede verso la ricerca di una correlazione che dichiara l’identità umana come parte di un unicum inscindibile con gli elementi che la circondano. In un alternarsi di astratto e concreto, le sue figure emergono da pazienti labirinti dove il segno, come in un lavoro topografico, delinea ipotetici paesaggi tracciando una sorta di geografia umana.

Se per Boyd matrice è la natura, fonte generatrice di forme pure e ripetibili in quel tema ambiguo ed infinito che è l’identità, per Seven Moods il ri-conoscimento avviene attraverso il simbolo e l’enigma. I volti delle sue donne si rifugiano in una identità surreale, onirica, in uno spazio altro, un piccolo palcoscenico fantastico popolato da animali, pianeti e simboli alchemici che conferiscono un carattere velatamente misterico ai suoi lavori. Seppure con una resa estetica differente, legata alle specificità visionarie dei due artisti, ed ai relativi impianti narrativi, le loro opere compongono un percorso in cui le identità figurative non sono le uniche a dialogare tra loro; la simmetria è trasposta sul piano del reale e vede le rispettive personalità intrecciarsi sotto il segno della musica”.