Festival di Sanremo

  • Beppe Vessicchio torna questa sera sul palco di Sanremo

    04
    Feb
    2022

    In molti hanno notato la sua assenza sul palco del Teatro Ariston. Il maestro Beppe Vessicchio, storico volto del Festival, è risultato positivo al Covid diversi giorni fa e per questo non ha potuto dirigere l’orchestra durante le prime puntate si Sanremo 2020.

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  • Sanremo 2022, è record di ascolti. La seconda serata supera la prima

    03
    Feb
    2022

    Continua la marcia trionfale degli ascolti del Festival di Sanremo 2022. La seconda serata di martedì 2 febbraio ha addirittura superato gli ascolti della serata d’esordio

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  • Sanremo 2022, è boom di ascolti. Mai così bene negli ultimi 15 anni

    02
    Feb
    2022

    Il Festival di Sanremo 2022 parte con il botto. La prima serata della 72° edizione, condotta da Amadeus, Fiorello ed Ornella Muti fa segnare ascolti record.

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  • Sanremo 2022, ecco i favoriti secondo i bookmakers

    20
    Gen
    2022

    Aumenta la trepidazione per il prossimo Festival di Sanremo e come ogni anno si scommette su chi sarà il vincitore.

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  • Sanremo Estate, in alto mare i lavori per il Festival estivo di Amadeus

    31
    Mag
    2021

    Una versione estiva del Festival di Sanremo per aiutare la cittadina ligure, dopo un’edizione a porte chiuse della kermesse canora italiana. L’idea di Amadeus è ancora sui tavoli della Rai e ancora in fase di valutazione.

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  • Conduttori Sanremo 2022: Mara Venier potrebbe realizzare il suo sogno

    15
    Apr
    2021

    Si parla già del Festival di Sanremo 2022. Archiviata da poco più di un mese l’edizione del 2021, la più strana della storia della kermesse canora italiana data la totale assenza di pubblico e di eventi secondari a causa delle misure di sicurezza dettate dalla pandemia, si accendono i riflettori sulla prossima edizione.

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  • Sanremo 2022, la Rai chiama Laura Pausini

    17
    Mar
    2021

    Si è appena chiuso il tormentato capitolo del Festival di Sanremo 2021 ma nonostante questo la Rai si è già attivata per cercare il nuovo conduttore o conduttrice, dato il ritiro di Amadeus.

    La prima ipotesi ricade su una persona già molto nota alla storia delle kermesse canora: la cantante Laura Pausini potrebbe essere la migliore candidata per il prossimo anno. Non è un gossip questo ma una certezza, dato che a raccontare le intenzioni della Rai è stata la stessa artista.

    “La Rai me l’ha già chiesto in passato – ha rivelato Laura Pausini -. Sinora non ho accettato perché non me la sento di affrontare uno spettacolo così imponente. Ma sicuramente non sarei in grado di affrontare la direzione artistica, perché io ho i miei preferiti, sono condizionabile, non sono capace di fare una selezione come si deve”.

    “Per il 2022 state tranquilli… ho da pensare al nuovo disco. Sinceramente non lo so. Finora non ho accettato perché non mi sento in grado di reggere una cosa del genere – ha aggiunto ancora la cantante -. Potrei farlo con Paola Cortellesi in un momento diverso da questo, nel caso in cui dovessimo avere tempo e voglia di divertirci”.

    Il festival condotto dalla Pausini, quindi, non sarà sicuramente quello del 2022 ma potrebbe essere uno dei successivi.

  • Nel 2021 il primo Festival di Sanremo di una nuova era (digitale)

    15
    Mar
    2021

    L’ultima complessa e difficilissima edizione del più importante evento televisivo italiano è stata anche quella che i media hanno incoronato come la “più social di sempre”. Nonostante un calo di ascolti in termini di audience, il Festival di Sanremo ha registrato infatti un deciso boom di interazioni social e di consumi in streaming sia sulle piattaforme di RAI – come tutto l’universo legato a RaiPlay – sia sui DSP come Spotify, YouTube, Amazon, Apple Music e altri.

    I numeri raccolti da diverse fonti come Boozoole o forniti da RAI e piattaforme, consentono di guardare un po’ più nel dettaglio all’impatto digitale dell’evento. Si rileva innanzitutto una crescita del 30% sul consumo on demand vs l’edizione 2020.

    Una nuova generazione al festival

    Una prima considerazione riguarda il ricambio generazionale in atto nella musica italiana, che in ogni caso prescinde dal festival. Per molti ascoltatori o commentatori dell’evento diversi nomi degli artisti in gara sono risultati per lo più sconosciuti ma in realtà sono parte integrante di una rivoluzione che da tempo ha coinvolto la produzione discografica italiana e che aveva trovato poco spazio in un evento ancora molto tradizionale come Sanremo.

    Chi frequenta le classifiche di vendita di musica ha da tempo notato dei radicali cambiamenti e alcuni generi musicali come l’urban, tra rap, trap e hip-hop, la fanno da padrone con artisti spesso poco più che ventenni già con milioni di stream. La rivoluzione della generazione Z è stata imponente, sia dal lato dei consumi, dove streaming e smartphone sono lo strumento di base per ascoltare musica, sia dal lato produttivo.

    Questa premessa serve per comprendere che quanto accaduto al Festival non è un fulmine a ciel sereno ma l’emersione degli effetti di una rivoluzione silenziosa che ha visto il proprio culmine nell’anno della pandemia, dove streaming e live streaming hanno dominato la scena dei consumi musicali: portare in scena un cast che nasce in un contesto del genere è stato il primo elemento che ha prodotto gli effetti che abbiamo visto nei giorni del festival.

    Artisti social

    Molti artisti che si sono presentati in scena hanno una forte presenza social e, come ha evidenziato Vincenzo Cosenza di Boozoole sul Sole 24 ore, sono di fatto degli influencer che affiancano alla propria attività di musicista anche altri ruoli sulla base di brand partnership che appartengono alle nuove caratteristiche anche delle case discografiche che da tempo si sono trasformate da “record company” in “music entertainment company”, dove al centro non è più la registrazione musicale dell’artista ma l’artista stesso a 360 gradi.

    Lo streaming del Festival di Sanremo

    I numeri della manifestazione sul fronte digitale sono stati molto interessanti con svariate sfaccettature, a partire dalla comunicazione media che ha ovviamente cambiato i modelli adattandosi allo schema delle conferenze da remoto sia prima che durante il festival. Artisti collegati dalle proprie residenze hanno trasformato la tradizionale comunicazione introducendo anche molte caratteristiche più social della tradizionale conferenza stampa.

    Le dirette social sono state un’attività comune anche per aggiornare i propri fan in un contesto complesso dove i protocolli sanitari di AFI, FIMI e PMI – le principali associazioni dei discografici – e di RAI lasciavano poco spazio ad attività esterne o contatti diretti. L’evento ha visto così svilupparsi un mondo parallelo sempre più spinto che inevitabilmente ha trascinato da un lato i fan più giovani degli artisti in gara e dall’altro ha anche modificato le abitudini dello spettatore più tradizionale.

    I dati digitali del Festival

    Per quanto riguarda l’impatto sul digitale vale la pena di partire dai dati RAI per il cosiddetto second screen. Il festival, oltre ad andare in simulcasting su RaiPlay ha anche offerto contenuti on-demand con clip sia sulla stessa piattaforma di RAI sia su YouTube, sulla base degli accordi con le case discografiche per la gestione dei diritti e la monetizzazione dei contenuti.

    • Complessivamente le cinque giornate del Festival di Sanremo 2021 hanno generato un aumento di circa il 30% sul consumo on demand vs l’edizione 2020.
    • La serata finale ha visto un aumento del 40% di device collegati (vs serata finale 2020).
    • Le conferenze stampa del Festival di Sanremo – embeddate da RaiPlay tutti i giorni alle 12.00 – hanno generato circa 2 milioni di visualizzazioni, diventando un evento dentro l’evento.
    • Per quanto attiene alle interazioni social l’edizione 2021 del Festival ha generato nelle cinque giornate quasi 30 milioni di interazioni social, registrando il record di sempre. La giornata finale ha generato un +51% rispetto alla giornata finale del 2020.
    • Il pubblico dei 14-24 anni è cresciuto significativamente anche sulla piattaforma televisiva di Raiuno.
    • Sì è trattato di cambiamento abbastanza rilevante nella composizione degli appassionati, con una crescita nella fascia d’età 15-19 (+6 punti di share a 61,8%) e nei 20-24enni (+2 punti a 60, 9% di quota). Questa composizione del pubblico è sostanzialmente la stessa che costituisce oggi lo zoccolo duro degli heavy consumer di musica in streaming e qui, infatti, abbiamo visto crescere notevolmente i numeri.

    Anzitutto va fatto rilevare che nel 2020 lo streaming ha continuato a crescere anche in Italia con tassi a due cifre e tutte le piattaforme hanno visto salire gli abbonamenti. A livello di volumi lo streaming è arrivato a generare circa un miliardo di ascolti settimanali, ai quali vanno poi aggiunti i dati del video sharing delle piattaforme social. Già nelle prime ora del festival, dopo la performance dell’artista in gara i numeri sono cominciati a crescere per tutti i protagonisti del festival con incrementi del 30/40% rispetto all’anno precedente.

    Spotify

    Solo dopo la prima serata i brani nella top ten di Spotify erano 9 contro 2 dell’anno precedente e il totale degli stream sui brani in gara era di 4 milioni e 100 contro i 628 mila del 2020. Non disponendo di dati da tutti i player possiamo però riportare alcuni data insight resi noti da Spotify. Nei primi tre giorni del Festival i 28 artisti in gara hanno rappresentato il 10% di tutti gli ascolti della piattaforma in Italia. Le canzoni, complessivamente il 5%.

    L’ascolto è stato più o meno uniforme a livello nazionale con alcuni artisti che hanno visto un maggiore contatto nelle regioni di appartenenza. La playlist Sanremo 2021 ha raggiunto la posizione numero 3 fra le playlist più ascoltate al mondo su Spotify, con picchi di ascolti costanti al mattino, dopo ogni serata.

    Da rilevare, in conclusione, anche la crescita degli ascoltatori mensili per gli artisti in gara, cresciuti tra i 400 mila e il milione dopo il Festival, anche tra quelli meno seguiti dai giovanissimi, segno di una transizione verso il digitale di un pubblico più adulto.

    Un Festival digitale a tutto tondo

    Possiamo pertanto evidenziare come effettivamente questo evento abbia goduto di un notevole impatto digitale a 360 gradi.

    Il cambiamento epocale in corso nella popolazione italiana nel contesto digitale, nell’anno del Covid, iniziato con le dirette Instagram e Facebook degli artisti, non poteva essere rappresentato meglio da quanto emerso durante questo evento che è stato anche il primo evento con musica dal vivo dopo una lunghissima fase di lockdown dei concerti.

    Fonte: FIMI (federazione industria musicale italiana)

  • Omaggio dimenticato a Stefano D’Orazio, Pooh contro Amadeus

    08
    Mar
    2021

    Salta l’omaggio a Stefano D’Orazio dalla finale di Sanremo e i Pooh s’infuriamo. La serata finale di Sanremo 2021 prevedeva un omaggio allo storico batterista dei Pooh, D’Orazio, che è saltato, probabilmente per la lunghezza eccessiva dello show, andato ben oltre le 2 di notte.

    “’Ciao Stefano, non ti dimenticheremo mai’. Ieri sera sono rimasto sveglio quasi fino alle tre, cari amici, aspettando che Amadeus o chi per lui pronunciasse parole come queste. Invece, non le abbiamo sentite”.

    Questo, in breve, il succo di un lungo post pubblicato sui social da Roby Facchinetti, tastierista dei Pooh, per denunciare l’assenza durante la finale del Festival di Sanremo di un tributo a Stefano D’Orazio, scomparso lo scorso novembre. Tanta amarezza a cui si aggiunge l’ira del compagno di band Red Canzian e il dispiacere di Dodi Battaglia: “È stata una cosa orrenda, davvero molto brutta. Sapevamo che doveva esserci questo omaggio e siamo rimasti molto male quando non l’abbiamo visto. Perché credo che Stefano D’Orazio meritasse quel ricordo. In cinque serate piene di qualsiasi cosa, tre minuti si potevano trovare”, ha detto Canzian alle agenzie.

    “Per provocazione – ha aggiunto – potrei dire che il tempo si poteva trovare persino al posto degli ultimi cinque in classifica, la cui assenza non avrebbe cambiato la storia della musica. Credo che Stefano in 50 anni abbia dato tanto alla musica italiana e che qualcosa poteva essergli restituito da quel palco. Non si può essere onorati solo quando si serve a qualcuno”.

    Immediata la replica dispiaciuta di Amadeus Mi scuso, c’è stato un problema di sforamenti, di tempi. È colpa mia. Mi scuso con i Pooh. Quell’omaggio l’avevo voluto perché Stefano D’Orazio era un amico, quindi io sono il primo ad essere dispiaciuto”.

  • Amadeus si congeda per il terzo festival “Ma magari un giorno potrei tornare”

    08
    Mar
    2021

    Amadeus festeggia la fine del Festival di Sanremo, il secondo condotto da lui che all’ultima puntata ha superato il 50% di share. Un risultato “spettacolare” considerando l’anno in corso e la situazione economica/morale del paese.

    “Non ci sarà l’Ama ter, lo abbiamo già deciso io e Fiorello. Se un giorno la Rai vorrà ancora affidarci il festival, magari prima dei 70 anni, sarà una grandissima gioia. Ma il terzo di seguito non ci sarà”.

    Queste le parole del conduttore che all’ultima conferenza stampa di questa 71esima edizione ha messo subito in chiaro le cose, davanti ai giornalisti che già gli chiedevano i progetti per il prossimo anno.

    La coppia Amadeus-Fiorello chiude con questa edizione, speciale, diversa, unica, di rottura tra il passato e il futuro “In una settimana in cui la gente non ha smesso di informarsi, mentre i contagi aumentano, è un atto eroico aver realizzato un’operazione culturale fortissima. Abbiamo risposto agli appelli dei ministri, della politica, di chi guida questo Paese a dare un segnale di intrattenimento sobrio. E’ stata un’azione di grande coraggio, nobiltà, sintonia con il Paese”.

    Amadeus rivendica il pregio della “sincerità” e archivia “con orgoglio” la sua esperienza a Sanremo, “l’apice della carriera per un conduttore. Sono grato alla Rai, a Teresa De Santis, che l’anno scorso mi ha affidato il festival, a Coletta che mi ha richiamato. Una proposta per due anni di seguito è un motivo di grande soddisfazione. Ringrazio l’amministratore delegato Fabrizio Salini. Sono stati due Sanremo storici, l’edizione dei 70 anni e poi questa. Ma dopo due edizioni così, non ci sarà la terza”.

    Riguardo alle inevitabili polemiche, che fanno parte dello spettacolo “Sanremo è un simbolo, tutto ciò che accade qui può essere ingigantito in una maniera incredibile e ho sempre avvertito questa responsabilità. Penso a Beatrice Venezi e alla sua decisione di farsi chiamare ‘direttore’ e non ‘direttrice d’orchestra’, all’appello per Patrick Zaki, alla battaglia dei lavoratori dello spettacolo. Chiunque salga su quel palco ha dovere di rispettarlo come e più di qualsiasi altro appuntamento televisivo. Sanremo appartiene all’Italia, dobbiamo andarne fieri”, conclude Amadeus.