C’erano una volta Jovanotti, Cesare Cremonini e Ballo
2018
Jovanotti si appresta per salire a cantare sul palco di Bologna, ma prima di farlo compie un viaggio attraverso i ricordi tornano indietro nel tempo, quando a Bologna si era ritrovato con l’amico Cesare.
Lui e Cesare Cremonini, che a Bologna è di casa, nello stesso studio di registrazione a registrare insieme. Quella esperienza indimenticabile raccontata in uno scatto, dove compaiono anche Ballo, DJ Ralf e Fresh al mixer
Un omaggio al ricordo di quei momenti, ma soprattutto un regalo all’amico Cremonini che a Lorenzo aveva dedicato una lunga lettera finita sulle pagine del Corriere della Sera quando Jova fece il suo primo debutto negli stadi, a Milano, a San Siro.
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Lorenzo è stato un lucido vinile da ballare alle prime feste sudate in giardino. Divenuto una musicassetta rossa e consumata da sentirti solo tu in un walkman mentre torni da scuola, si è trasformato in un cd graffiato che saltava nello stereo di camera mentre aspettavo la cena, e poco dopo eccolo ricomparire sotto forma di impalpabile mp3 nascosto tra i segreti del mio telefonino o nel lettore della mia auto ferma al semaforo. E cosa vorrà essere domani lo sa solo Dio, o chi lo conosce davvero. Chissà, forse anche lui stesso lo deve ancora scoprire, ma noi ne saremo sempre curiosi. Inafferrabile, Lorenzo per me è l’Italia che si muove, ed è un sogno musicale partito da una piazza allegra di Roma a un passo dal Vaticano. Ha attraversato i deserti argentini diventando passo a passo uomo, trovando la sua croce negli occhi di un eroe cubano poi risorto a New York nei panni di un supereroe pop. E’ un messaggio naufrago chiuso in una bottiglia di vetro che è approdato oggi a San Siro dopo aver attraversato un intero oceano di vita, nel grande concerto che vale una intera carriera, arrivato al momento giusto, proiettato su un megaschermo HD che vorrai vedere e rivedere e studiare e capire. Lorenzo, in poche parole, è vivo e quando non lo immagini sul palco a liberare la sua energia, lo pensi indaffarato col ritmo, con le sue tante parole, o come un tranquillo padre di famiglia, o perso nel mondo a raccontare a sconosciuti di essere un medico o un illusionista o uno scrittore, godendosi un po’ della sua strada.
E’ un motore di ricerca infaticabile e nei suoi concerti come nella vita sembra muoversi e cantare nello stesso modo in cui balla: libero. L’energia che mi trasmette è costante fin dai tempi in cui scartai quel vinile che fu il mio primo assaggio della sua musica.
Eppure, per fortuna dico io, il suo stile rimane indefinibile e in movimento, perchè è Lorenzo in primis ad essere sempre nuovo e ad evolversi. A tal proposito una volta mi disse parlando di nuove canzoni: “La musica è tua, sei tu che la rendi meravigliosa”. E allora continua a meravigliarci, Lore! Noi saremo lì a ballare con te.
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