Ospite a Ruota Libera, il programma Rai condotto da Francesca Fialdini, il cantautore Claudio Baglioni si racconta, soffermandosi sul grande successo che ha avuto in tutti questi anni di carriera.
Nato a Roma il 16 maggio del 1951 sotto il segno del Toro, è figlio di un maresciallo dei carabinieri e di una sarta, e ha cominciato fin da subito a interessarsi di musica, tant’è che ha preso parte al primo concorso canoro all’età di soli 13 anni, a Centocelle.
“A 3-4 anni avevo una fisarmonica che mio padre mi aveva comprato e che stranamente entrò in casa nostra perché nessuno della mia famiglia ha mai avuto a che fare con il lavoro che poi ho fatto […]. Mio padre che era un brigadiere dei Carabinieri, era un uomo però molto delicato e scriveva delle poesie in rima baciata.”
Negli anni ’60 riceve in regalo la sua prima chitarra e intraprende il suo percorso verso il suo successo. Nel 1972, così, vince nella sezione giovani di Un disco per l’estate con la sua canzone Signora Lia. E poi negli anni pubblica 17 album, decine e decine di singoli, conduce il Festival della canzone Italiana (Festival di Sanremo) e ha l’onore di cantare l’Inno d’Italia a Roma durante il concerto della Polizia per le vittime del coronavirus.
Nonostante questo perà Claudio Baglioni è sempre rimasto con i piedi per terra, raccontando che dietro a tutti questi successi c’è la vita reale dove le difficoltà non mancano “Ci sono anche i momenti meno luminosi. Alcuni musicisti, alcuni compagni di lavoro, le compagne di una vita. Quel gancio è composto da tante umanità e da tante mani e anche da tante persone che non ho conosciuto. Nei momenti down e nei momenti giù basta leggere una lettera che non ti aspetti, leggi le vite degli altri. Tante persone non lo sanno, in certi momenti in cui non ero proprio messo bene mi hanno dato una grande mano.”.