Claudio Baglioni, tra Sanremo, politica e la chiusura dei porti
2019
Claudio Baglioni nella conferenza stampa che si è svolta mercoledì 9 gennaio a Sanremo, in cui è stato presentato in anteprima il prossimo Festival, doveva parlare solo di musica eppure sembra non essere riuscito a resistere alla tentazione di toccare il tema politica.
Sanremo non è solo un festival musicale, quest’anno il conduttore ha deciso di toccare un tema delicato, quello della politica, della chiusura porti e dei migranti. In conferenza stampa, davanti a giornalisti e all’Italia intera, il cantautore ha detto la sua “Sui migranti una farsa” ha esclamato, soffermandosi poi a lungo sul caso dei 49 nove migranti rimasti per 18 giorni sulla Sea Watch e Sea Eye.
“Proprio in un’isola come Lampedusa, 25 anni fa, si avvertiva il fenomeno degli sbarchi. Ma le intenzioni della manifestazione e degli artisti, tra i quali io, era quella di dire che siamo assolutamente preoccupati del fatto che ci siano dei viaggi di persone irregolari. Ci auguravamo che, in un mondo perfetto, qualsiasi movimento di esseri umani fosse regolabile e che non finisse nelle mani dell’illegalità.
La classe politica e l’opinione pubblica hanno peccato clamorosamente. Il nostro Paese è terribilmente incattivito, rancoroso, nei confronti di qualsiasi altro che non sia piacevole, fortunato o amico nostro, guardiamo con sospetto anche la nostra ombra.
Credo che le misure messe in atto da questo governo, come quelle dei precedenti, non siano assolutamente all’altezza della situazione. Per questo (tornando al Festival) a noi interessa creare di nuovo un senso armonico, perché il Paese è gravemente confuso, quasi cieco, sulla direzione da prendere.
Come si può pensare di risolvere questa situazione di milioni di persone in movimento evitando lo sbarco di 40 o 50 persone. Siamo un po’ alla farsa. Non credo che un dirigente politico di oggi sia in grado di risolvere questo problema, ma ci vorrebbe almeno verità. Siamo di fronte ad un grave fenomeno e dovremmo metterci tutti nella condizione di risolverlo”.
Quest’anno è il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. Stiamo ricostruendo i muri. Non credo che questo faccia la felicità degli esseri umani”.
Le parole sono rimbalzate velocemente in rete tanto che il diretto interessato Matteo Salvini come sempre ha fornito la sua riposta “Una bacione a Baglioni”, replicando con un discorso diretto a tutti quelli che lo attaccano “L’Europa invece si prenderà (con ritardo) le centinaia di immigrati che aveva promesso di accogliere dall’Italia dalla scorsa estate. La battaglia contro scafisti, trafficanti e Ong dei furbetti continua!”.
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