Cesare Cremonini ricorda Raffaella Carrà. Nel giorno della sua improvvisa scomparsa all’età di 78, sono tanti tantissimi (tutti) gli artisti che hanno voluto raccontare il primo incontro con la donna della tv italiana.
““L’ombelico a tortellino”.
Con queste parole inizia il lungo messaggio del cantante e il ricordo del loro primo incontro.
“Ricordo l’innamoramento, il colpo di fulmine esploso sull’antenna tv, diretto agli occhi e alle orecchie di noi bambini, come solo le vere “pop star” riescono al primo sguardo. Parte di ciò che si è visto dopo fu sincera, comprensibile imitazione. Ricordo anche il mio improvviso orgoglio per avere scoperto che fosse nata a Bologna, una nostra concittadina. Cosa rara nella tv di quando ero bambino. Emiliana con l’infanzia romagnola, un mix esplosivo pieno di garbo e generosa spontaneità. Una storia semplice, come lo devono essere tutti i sogni o almeno il posto in cui nascono. Penso che sia per questo che poi riescono a trasformarsi in dedizione totale, in una vita intera per lo spettacolo, in forza di volontà. Gli occhi di Raffaella Carrà sono stati per moltissimo tempo seconde lune, attrazioni fatali per più generazioni, compreso la mia che li ha aperti nei primi anni 80. Lampi colmi di talento, gesti naturali divenuti simboli per tutti.“
Prosegue “Era già un mito vivente quando mi chiese di diventare, per una prima serata su Rai Uno, la sua “Carrambata”. Facemmo addormentare “serena” una ragazzina che faceva impazzire i suoi genitori pur di incontrarci. La prima cosa che mi disse, accogliendomi nel suo studio come una regina, con un sorriso irresistibile fu: “bolognese, come me!”. Semplicemente inarrivabile. La continueremo ad amare, perché il mondo dello spettacolo nonostante il tempo ci sembri crudele, è ancora questo grazie a donne e artiste come Raffaella Carrà: un meraviglioso, caleidoscopico specchio della vita della gente, in cui potersi sentire meno soli, vedere più belli, sentirsi più leggeri. Per riuscirci, non basta salire sul palco. Un onore per chi ha la fortuna di farne parte. Grazie“