Enrico Ruggeri torna in campo con i Decibel “Una festa senza fine”

23
Ott
2017
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Aspettando le due serate di fine tour, in programma per il 24 ottobre a Torino e il 6 novembre a Milano, Enrico Ruggeri è stato raggiunto dai microfoni di TgCom24 e si è raccontato, dividendosi tra carriera da solita e carriera di gruppo con la band dei Decibel.

L’artista è attualmente impegnato con il tour con la band (Enrico Ruggeri è con Silvio Capeccia e Fulvio Muzio): per le due serate finali ci saranno grandi sorprese, prima tra tutte la scaletta che sarà rivista completamente rispetto ai concerti precedenti “Cambieremo scaletta e chiederemo al pubblico di vestirsi in un certo modo. I nostri cuori dovranno battere all’unisono”.

Dopo quasi un anno, il Decibel party chiuderà con uno spettacolo a sorpresa, la stessa sorpresa che i protagonisti della band hanno avuto quando il tour (e così anche la loro carriera), iniziato quasi per caso, ha aumentato tappa per tappa il suo livello di successo.

Enrico parla dei progetti per gli ultimi due concerti, a Torino e Milano “Intanto cambieremo scaletta per la quarantunesima volta. Magari metteremo qualche pezzo dei Decibel che ci avevano chiesto e non avevamo previsto durante questi concerti. Poi chiederemo al pubblico di vestirsi in un certo modo: vorremmo una maglietta Decibel o una camicia bianca con cravatta nera. Dalla vita in giù invece a piacere. Voglio essere retorico: sarà una festa in cui i cuori, sopra e sotto al palco, devono battere all’unisono.”

Per quanto riguarda gli ospiti che saliranno sul palco, Ruggeri non approva molto le scelte di moda oggi “Questa cosa che oggi va molto dove io faccio l’ospite al tuo concerto e tra un mese tu vieni al mio, dove sembra che siano sempre gli stessi dodici a girare per i palchi d’Italia, non è che mi faccia impazzire. Mi auguro piuttosto che vengano degli amici a vedere il concerto. Penso a Cristina Arcieri, Boosta… ma così, per stare insieme.”.

Questa reunion con la band dei Decibel era nata come un modo per celebrare i suoi 60 anni, sottolinea TgCom24, ma si è poi trasformata in un’avventura più ampia da cui è nata anche la sua autobiografia “In passato avevo già pubblicato un libro-intervista dove raccontavo la mia vita, ma in “Sono stato più cattivo” ci sono i miei procedimenti mentali, ho scavato più a lungo che in passato. E mi sono lasciato andare anche perché le persone di cui parlo non ci sono più. Scrivere di mia madre e di mio padre, se fossero stati vivi e quindi sapendo che poi avrebbero letto il libro, mi avrebbe messo in imbarazzo e mi sarei autocensurato.”.