Sessismo all’Eurovision Song Contest. E’ questa l’accusa di Emma Marrone che pochi giorni fa, prima di tornare sul palco dell’Arena di Verona a cantare iniziando una nuova stagione “post Covid”, ha rivolto alla direzione dell’evento.
La cantante ha denuncia un trattamento diverso tra i concorrenti. In particolare quello riservato a lei nel 2014 “donna che indossava un paio di shorts” e quello riservato al leader dei Maneskin “uomo che si è presentato sul palco con tacchi e torso nudo”.
Il suo sfogo sui social “All’Eurovision del 2014 portai “La mia città”. Un bel pezzo rock ma mi hanno preso in giro per i pantaloncini di scena color oro che uscivano dal vestito. C’è ancora del sessismo e c’è ancora tanto da fare. Si è visto anche in conferenza stampa dopo la vittoria dei Maneskin. Damiano è arrivato in sala a petto nudo con gli stivali sul tavolo e la bottiglia in mano. È stato apprezzato. Io invece sono stata criticatissima, specie dalle donne”.
Dopo 48 ore da queste parole, arriva la risposta di Damiano.
“Emma sgancia la bomba: ‘All’Eurovision ai miei tempi mi hanno massacrata per un paio di shorts, a Damiano – torso nudo e tacchi – invece non hanno detto nulla’. Il giudizio facile contro il femminile è più feroce, costante, svilente (se io faccio tanto sesso sono un figo e Vic una puttana, dove io mi mostro forte sono un leader e Vic una dispotica e rompipalle, che ha successo perché è bona). Da maschio sono privilegiato, le molestie che subisco non sono paragonabili a quelle che vive una donna, i commenti sulla mia estetica sono incentrati solo sulla mia estetica e non vanno a insinuare nulla sulla mia professionalità e la mia competenza, mentre le donne sono vittime di questo tipo di pensiero in maniera sistemica. Ma mi è successo di ritrovarmi dal niente con una che tirandomi a sé per un selfie mi ha iniziato a leccare la faccia… ma che vuoi, me l’hai chiesto? Il consenso esiste, ed è doveroso”.