Ezio Bosso dice addio al Teatro Comunale di Bologna “Basta con questo stress”

08
Giu
2017
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Aveva emozionato tutti durante l’ultimo Festival di Sanremo affermando che “La musica non è di nessuno, la musica è di chi l’ascolta“; con la stessa filosofia aveva accettato a titolo completamente gratuito di diventare il direttore dell’orchestra del teatro di Bologna, ma a causa di alcune discrepanze con l’orchestra ha deciso di chiudere questo rapporto.

Con un’orchestra serve empatia. Non voglio creare inutili polemiche” ha dichiarato, raggiunto dal quotidiano La Repubblica, poche ore dopo aver dato le sue dimissioni da questo ruolo “Voglio veramente chiudere questo rapporto nella massima serenità perché sono una persona che davvero non può sopportare fisicamente il peso di questo stress emotivo, che sta portando un esaurimento e che ha ripercussioni sul mio corpo. Stress non voluto dall’orchestra e vissuto anche con ansia da loro. Ho sempre detto e ribadisco che per me il direttore d’orchestra è un lavoro basato su empatia e sintonia, quindi sin dai primi segnali di disagio ho dato le mie dimissioni. E le ho date proprio per non creare problemi o tensioni inutili e dolorose per tutti“.

La sua decisione di rivestire questo importate ruolo era stata fatta senza alcun interesse economico e con il suo desiderio di aiutare (a titolo completamente gratuito sottolinea) il Comune di Bologna con un progetto a largo respiro per rivalutare e difendere il lavoro dei colleghi.

Il suo ringraziamento, oltre che al Comune della città, va soprattutto ai colleghi, i membri dell’orchestra con cui ha lavorato a lungo “Li ringrazio per la disponibilità che hanno avuto, per i tanti apprezzamenti come musicista dimostrati da loro e la solidarietà reciproca manifestata in un momento dove tutti noi siamo stati malamente interpretati e provati pesantemente da narrazioni non complete, certo può succedere ma siamo andati oltre e lo abbiamo dimostrato il giorno seguente. Li ringrazio per la disponibilità a venire tutti, e ripeto tutti, persino a fare una prova di assestamento non decisa dalla direzione, ma voluta dall’orchestra e fuori dall’orario e a titolo gratuito. Una prestazione che dimostra proprio l’amore per la musica, del lavoro che svolgono e del rispetto e l’amicizia che ci avvicina“.