Heather Parisi contro Biondo, interviene la madre di lui “Attacco crudele, ora deve scusarsi”

23
Apr
2018
Pubblicato da:

Contro Heather Parisi, giudici esterno della nuova edizione di Amici di Maria De Filippi si abbatte una nuova polemica. Per le sue affermazioni dette durante la terza puntata di sabato 21 aprile, la madre del giovane aspirante cantante chiede scuse pubbliche.

Simone Baldasseroni, in arte Biondo, è stato attaccato durante il serale del talent sia dal Ermal Meta che da Heather Parisi, quest’ultima in particolare ha affermato al termine della sua esibizione “Tu ti rendi conto che in questa gara di canto stai barando, stai imbrogliando, tu non canti, stai ammettendo di non saper cantare usando una macchinetta che ti rende intonato. Tu mi hai anche chiamata hater, hater vuol dire odiare/odiosa. Tu hai una responsabilità con tutti i ragazzini in Italia. Io voglio libertà di parola, mia figlia è stata minacciata di essere picchiata a sangue dai tuoi fan, perché lei ha espresso a me che non gli piacevi perché non sai cantare”.

Parole dure che non sembrano essere state digerite dalla madre del ragazzo che ha scritto una lunga lettera indirizzata al quotidiano Il Messaggero in cui richiede alla donna delle scuse pubbliche per il danno fatto a Biondo “Innanzi tutto le esprimo piena solidarietà riguardo la disgustosa aggressione verbale ricevuta da sua figlia. Sono rimasta, però, basita quando ho assistito al linciaggio mediatico a cui lei ha sottoposto mio figlio Simone, in arte Biondo, durante la trasmissione di Amici 17 di sabato 21 aprile. Sì, sono rimasta sconcertata quando ho visto che ha adottato con mio figlio lo stesso metodo cruento da lei stigmatizzato quando a subirlo è stata sua figlia.”

Non contenta, prosegue caricando ulteriormente la dose di rabbia “L’aspetto più deplorevole nel suo comportamento è che lei abbia approfittato della posizione privilegiata di donna di spettacolo, nonché giudice della trasmissione, per esercitare in modo crudele e immotivato quell’attacco a un ragazzo di 19 anni. Benché lei non abbia dimostrato che l’aggressione nei confronti di sua figlia abbia avuto in Simone l’esecutore materiale o il mandante morale, lo ha rimproverato aspramente come se ne fosse responsabile, senza consentirgli una replica. Associando così, di fatto, l’immagine di mio figlio ad un reato di cyberbullismo. Attenzione, non si parla di gossip, stonature, uso di autotune, o altro, ma di reato. E la cosa è molto grave. Mi aspetto che prevalga in lei il sentimento di madre che la porti ad attuare un concreto gesto di riconciliazione nei confronti di Simone, con il quale tengo a ricordarle io non ho possibilità di contatti da quasi un mese.”.