Il film di Checco Zalone e il brano “Immagrati” divide il pubblico. Ma i critici replicano “Lasciateci ridere, è il ritratto dell’Italia di oggi”

11
Dic
2019
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Attorno alla nuova pellicola cinematografica di Checco Zalone, uscita alla vigilia delle festività natalizie, si è sollevata una rumorosa polemica. Il tema dell’immigrazione viene trattato come principale e il pubblico si divide, anche se i critici e i maestri del cinema italiano premiano la scelta del comico.

Gli attacchi contro Checco Zalone sono soprattutto per il brano Immigrati e per il contenuto del film, legato proprio al tema (attualissimo ormai) dell’immigrazioni. A qualcuno sembra non essere piaciuto il modo in cui questo argomento è stato trattato, tanto che in rete e su Twitter sono numerosi i post contro “Il video Immigrato di #CheccoZalone è terribile e non fa ridere. C’è poco altro da commentare, nessun bisogno di addentrarsi in analisi di chissà quali sfumature: banale spazzatura per il mercato delle festività.”.

Stessa polemica avanzata anche, in televisione, dall’economista Giuliano Cazzola che a Quarto Grado ha detto “Su certi argomenti fare dell’ironia può essere pericoloso. In questa clip, la critica vera è l’offesa nei confronti degli stranieri in Italia: 5 milioni, di cui 3,8 extracomunitari. Molti mandano avanti settori importanti del paese. Il film non l’ho visto e forse neanche lo vedrò. Però rappresentare il problema degli immigrati con una caricatura è sbagliato”.

Pensieri questi non condivisi invece da tantissimi altri, esponenti della politica ma anche personaggi di spettacolo come il regista Enrico Vanzina che in un’intervista al Messaggero si è schierato dalla parte del comico, spiegando le sue intenzioni, che evidentemente sono state fraintese da alcuni “Zalone mette in scena il lamento di un modestissimo italiano medio che si sente accerchiato dal mondo dell’immigrazione.Lo mette in scena, non dice di condividere il pensiero del suo personaggio. Lo fa perché questo tema è il tema centrale della vita italiana di oggi, soprattutto come dibattito politico. È attualità pura”.