“Jovanotti for President” special edition per i 30 anni
2018
Il primo mitico disco di Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, compie 30 anni: un traguardo importante per l’artista che ha scelto di festeggiare questo compleanno in modo davvero grande.
Un regalo per se stesso ma soprattutto per i suoi fan che gli hanno permesso di diventare oggi uno degli artisti italiani più amati sulla scena musicale. Jova annuncia l’uscita di un disco “nuovo”, un omaggio all’album del 1988. La riedizione del disco è attesa per venerdì 26 ottobre, ma sarà qualcosa di davvero speciale.
“Oggi mi è arrivato un pacchetto dalla mia casa discografica con dentro il vinile di Jovanotti for President e il 45 giri di Gimme Five, edizioni speciali per i 30 anni dalla loro prima pubblicazione. Poi me li comprerò comunque come faccio sempre con i miei dischi, perché porta bene (escono il 26)” annuncia l’artista sui social mostrando il contenuto dello special pack che tra pochi giorni sarà disponibile per tutti.
Un omaggio inaspettato per un personaggio che, nonostante i suoi modi di fare, questa volta ha deciso di cedere alla tentazione “Comunque l’omaggio l’ho ricevuto con molta emozione. Per quanto io non sia mai stato tipo da ricorrenze e anniversari, per via di questa mia propensione a guardare avanti, ultimamente mi stanno tentando parecchio, non c’è giorno che non sia una ricorrenza di qualcosa. Temo sia una cosa inevitabile che succede a una certa età.”.
I 30 anni sono sempre un traguardo dove spesso molti si ritrovano a fare dei bilanci: e così, trascinato in parte degli eventi, anche Jovanotti lo fa e ricorda gli inizi, i momenti belli e brutti, il successo.
“Ognuno ha dei giorni importantissimi, anche noi che invece del premio Nobel abbiamo vinto il Telegatto o qualche medaglia di corsa campestre (io quelle no, telegatti però 3!), per me il giorno in cui presi tra le mie mani il vinile di Jovanotti For President, ridete pure, è ancora oggi tra quelli che pur non ricordandone la data esatta hanno impresso nelle mie cellule l’emozione che provai: forte. Non un’emozione da groppo in gola in quel caso, ma una cosa festosa, leggera e molto dinamica, non di quelle che ti fanno pensare “dopo tutta questa fatica ecco finalmente un risultato” perché io di fatica ne avevo fatta zero in quanto la passione azzera la fatica e perché ero un DJ e l’unica fatica di un DJ in quegli anni era portarsi la valigetta dei vinili che pesava un botto, mentre ora si gira con le chiavette usb quindi non c’è più neanche quella fatica minima. Avevo quasi l’età che ha oggi la mia Teresa (che ama l’arte come l’amavo io) e questo mi commuove un bel po’. Avevo 21 anni, era stato un succedersi forsennato di giorni senza sonno, ognuno diverso dall’altro e accadeva sempre qualcosa e questo da quel momento di qualche anno prima in cui mi ero trovato dietro a due giradischi e a un microfono e avevo pensato con una chiarezza fulminante “io da qui non mi muovo più”, quel tipo di scena da film dove la bimba vede le scarpette da danza che brillano nel buio, o la racchetta da tennis, avete presente. Poi sono passati 30 anni, e adesso io sono qui con questi vinili davanti, e tutto sommato sono riuscito a tenere fede a quel pensiero fulminante, ed è stato più per amore che per tenacia, perché c’è l’amore per la musica alla base di tutto, e quello non si sceglie, ti sceglie lui (le scarpette da danza che luccicano nel buio), mentre la tenacia si impara e va esercitata e bisogna tenerne conto e farci caso e ogni tanto crollare e mettere tutto in dubbio, e passare dentro ai tunnel, litigare con i propri demoni e a volte con esseri umani in carne e ossa, mantenersi in movimento, godere quando è il momento, accettare la sconfitta quando è il momento, ripartire, connettersi con le forze del cosmo. Non lo so ancora cosa bisogna fare e più passa il tempo meno so cosa serve, ma l’amore quello resta sempre come una brace incandescente anche quando il fuoco in superficie sembra spento. Ogni volta che sento davvero una canzone che mi piace, o che si spenge la luce all’inizio di un concerto, o che rivolgo la mia attenzione alla musica, a tutta la musica, il mio cuore accelera, e non posso farci niente, è bellissimo. La musica è per me una fonte inesauribile di eccitazione e scoperta. Questa cosa forse non passerà mai. Lo spero proprio e lo scrivo con davanti questo vinile che fin dalla copertina raccontava il contrario, sembrava il disco di uno destinato a durare una stagione e forse parte della sua forza stava proprio lì, nel non darsi delle arie, era tutto una specie di gioco, rumore, casino, volume alto, ritmo. In quel disco fatto da ragazzi inesperti in studio guidati da un genio di nome Claudio Cecchetto c’è qualcosa che venne notata da una marea di pischelli che lo trasformarono in un successo incredibile che lasciò tutti sbigottiti. Noi in quello studio invece avevamo la sensazione che stava iniziando una storia di cui la fine non è stata ancora scritta, e anzi continua a iniziare ogni volta.”.
Infine conclude il messaggio con una inaspettata rivelazione “E infatti stiamo per iniziare un nuovo viaggio, ma di quello vi parlerò poi. Sta per succedere una cosa molto figa e nuova, ma ancora non posso dirvi nulla!”.
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