È rimasta impigliata nel rullo del macchinario a cui stava lavorando, che l’ha trascinata uccidendola. Così è morta a 22 anni Luana D’Orazio, mamma di un bambino di 5 anni. Originaria di Pistoia, dove viveva con i genitori e il fratello, da circa un anno lavorava in un’azienda tessile del distretto di Prato, a Oste di Montemurlo.
Una morte che ha scosso l’Italia intera, un incidente sul lavoro che ancora una volta ha interrotto una giovane vita.
Nei tanti messaggi di addio a Luana si aggiunge oggi quello di Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale.
“Avevi 22 anni. E io forse alla tua età non avevo lavorato un giorno solo. E figurati fare figli poi, mantenerli, prendersi le responsabilità. E rimango inchiodato a questa foto in cui sembri leggera come una foglia, e mi viene da ridere a pensare a come hai fatto a tenere un mondo sulle spalle e sembrare così senza peso, come la vita fosse semplice. Chissà come si fa, che io non lo so fare. Dovremmo lavorare tre ore al giorno tre giorni a settimana, e il resto cantare le canzoni e fare un cazzo sui prati, avere tre idee per ogni problema, e problemi con dentro le soluzioni. Avevi 22 anni ed eri più grande di me, ed eri a lavoro. Dovremmo lavorare tre ore al giorno a non morirci mai. Vivere per lavorare o lavorare per perdere la vita. In mezzo c’è lavorare per vivere, ma non si può fin quando si risparmierà sulla vita invece che sulla produzione. Avevi 22 anni e un sorriso cosi, cazzo che male sia tutto sbagliato.”.