Leaving Neverland, il regista “Non è un film sugli abusi di Michael Jackson”

22
Feb
2019
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La pellicola cinematografia dedicata a Michael Jackson, dal titolo Leaving Neverland, è pronta a fare il suo debutto sul mercato mondiale i prossimi 3 e marzo 2019. Al centro delle polemiche sul presunto contenuto, oggi è il regista a fare chiarezza.

Il trailer del film è stato diffuso in rete e davanti agli attacchi di coloro che pensavano che all’interno di questo film si parlasse solo di abusi, il regista Dan Reed spiega il reale contenuto della pellicola.

Questo non è un film su Michael Jackson. Questo non è un film su Michael Jackson che ha abusato di ragazzini. È un film su due famiglie e su come due famiglie abbiano fatto i conti con quello che i loro figli hanno rivelato loro molti anni dopo la morte del cantante”.

A creare un polverone di polemiche attorno al film sono state le recenti dichiarazioni di James Safechuck e Wade Robson, che davanti alla stampa hanno dichiarato di aver subito abusi sessuali dal Re del Pop quando erano piccoli. Anche davanti a questa delicata tematica, il regista è stato attaccato dai fan del cantante che l’hanno accusato di raccontare una verità distorta della realtà.

La sua risposta “C’è anche questo gruppo, questa lega di fan che è quasi come una setta, dicono cose molto cattive sui social media. E le loro parole riecheggiano la retorica di due decenni della famiglia Jackson e del team legale, che sta facendo vergognare le vittime. Succede spesso in questi casi. È quello che fanno in modo molto aggressivo e implacabile, ma non penso che tu possa farla franca nel 2019 come in passato.