Lo sfogo di Jovanotti contro tutte le polemiche “Tutte balle sul Jova Beach”
2019
Quasi al termine del Jova Beach Party, Jovanotti rompe finalmente il silenzio riguardo alle tantissime polemiche ricevute contro i suoi concerti sulle spiagge italiane. Il Jova Beach è stato un successo e ogni polemica sollevata è finita come un “buco nell’acqua”, ma ora l’artista dice la sua.
“Tutte balle” scrive sui social, sfogando così la tanta rabbia e delusione accumulate durante questi mesi, mentre ha concentrato le sue energie solamente sui concerti lasciando poco spazio per le attenzioni alle critiche.
“Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi! Sul Jova Beach Party sono state dette una miriade di cazzate”. E’ lo sfogo che Jovanotti affida ad un lungo post pubblicato su Facebook dopo il tour sulle spiagge italiane, dove prosegue “Hanno detto che abbiamo abbattuto alberi, sterminato colonie di uccelli, spianato dune incontaminate, costruito eliporti (eliporti!!!!!), disorientato fenicotteri, prosciugato stagni, gettato napalm sulle piantagioni di canna da zucchero del sud-est asiatico, trivellato il mare, assoldato mercenari, mostrato ascelle a gente che non gradisce certe sconcerie (soprattutto non gradisce la ascelle), sudato troppo, goduto troppo, ballato troppo, cantato troppo, disturbando sia Don Camillo che Peppone”.
“Quando abbiamo iniziato a progettare JBP la primissima cosa che abbiamo fatto è stato contattare il WWF per poterli incontrare per raccontare l’idea e chiedere a loro un parere, e sono stato io personalmente a metterla come condizione di partenza. Il WWF perché è una grande organizzazione storica che non cerca visibilità ad ogni costo ma opera sul campo, la visibilità serve a promuovere attività di difesa e cura dell’ambiente, ha competenze specifiche, è radicata nei territori, ha un vero comitato scientifico e una rete vera e diffusa di operatori ed osservatori”, aggiunge ancora.
“Non mi sarei mai aspettato, nonostante non sia un ingenuo rispetto a questo genere di cose, che il mondo dell’associazionismo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, ciarltroneria, sgambetti tra associazioni, protagonismo, narcisista, tentativi di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false, approfittando della poca abitudine al ‘fact checking’ di molte testate. Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato della scarico della fogna di Nuova Delhi!”, conclude.
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