Mario Biondi si unisce al coro dei tanti colleghi che hanno commentato questo periodo in cui i live sono stati cancellati, i tour continuamente rimandati e riprogrammati, le presentazioni degli album con gli instore annullate. La musica rischia di morire.
Dopo un anno di pandemia, di situazione d’emergenza, di misure di contenimento rigidissime il mondo dello spettacolo e tutti i suoi artisti fanno sempre più fatica.
“Ci hanno tolto i dischi, che ormai non si vendono più e si ascoltano su piattaforme che ci tengono al minimo, il live al momento è quasi totalmente fermo, quindi capisci che la musica va a morire, come vanno a morire i musicisti, perché vuoi o non vuoi le economie hanno un peso specifico nella società e quando si trovano al lumicino è una situazione difficile.”
Questo il commento dell’artista ai microfoni di Fanpage, dove ha poi aggiunto “Detto ciò io non voglio lamentarmi, ci mancherebbe, però mi dispiace perché tanti amici e collaboratori che incontro troppo poco non so bene cosa stiano facendo, chi sta soffrendo, chi lavora, chi si può permettere di andare avanti… Questa cosa è come avere una famiglia grande e non avere nessun tipo di contatto, non sapere se si sta bene, meno bene, mi mette un po’ di preoccupazione.“