Marlon Brando accusò Michael Jackson di pedofilia: l’inedita dichiarazione alla polizia

02
Set
2019
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Era il 1994 quando l’attore di fama mondiale Marlon Brando accuso il re del pop, Michael Jackson, di pedofilia. Il volto noto del cinema parlò alla polizia della questione, ma tali notizia furono tenute in segreto, almeno fino ad oggi.

Brando ormai più di 20 anni fa, a distanza di 10 anni dalla scomparsa dell’artista, parlò volontariamente e candidamente con i magistrati di Jackson: correva infatti l’anno 1994, quando la popstar era sotto indagine per presunte molestie ad un ragazzino.

Fu convocato dalla procura di Los Angeles, che era venuta a sapere della “relazione speciale” tra il cantante e la star del cinema, il cui figlio Miko faceva da autista a Jackson. Pare che quest’ultimo insegnasse a danzare a Brando, che in cambio gli dava lezioni di recitazione.

L’artista ha raccontato che inizialmente pensava che Jackson fosse solamente gay, poi osservandolo più a lungo e vedendo i suoi atteggiamenti non ebbe più dubbi e così lo accusò di pedofilia.

“Stavamo parlando – si legge nella testimonianza – delle emozioni umane e di dove esse arrivino. Gli chiesi se fosse ancora vergine e cominciò a sghignazzare e ad arrossire, mi disse solo: ‘oh, Brando’. E allora insistetti: ‘Dunque, come fai con il sesso?‘; arrossì e si imbarazzò moltissimo”. Brando racconta di aver chiesto a Jackson se si masturbasse e con gli investigatori aggiunge che “Michael vive in un mondo completamente diverso, non vive emozioni reali” – aggiunse l’attore “Mi ha detto che odia suo padre ed è scoppiato in lacrime. Per questo non ho insistito, ho proseguito in punta di piedi, ho capito che viveva una vita difficile, nell’isola che non c’è, impossibile per un 35enne, specialmente se ha a che fare con lo show business”.