Mogol racconta Battisti “Ecco il motivo per cui non ha fatto più concerti”

06
Set
2018
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Il famoso paroliere italiano confessa di essere la causa per cui Lucio Battisti decise di abbandonare le scene e non salire mai più su un palco a cantare. Una rivelazione inaspettata che arriva a distanza di anni dalla scomparsa del cantante.

Il nome di Mogol e quello di Battisti hanno scritto insieme una grande parte della storia della musica italiana: paroliere uno, cantante l’altro, hanno realizzato insieme alcuni dei brani più famosi della nostra storia. Mogol e Battisti erano nella musica una sola identità, tanto che quando l’uno consigliò all’altro di smettere, questi lo seguì.

A rivelare oggi questa storia è proprio Mogol, che sottolinea come la colpa sia sua “Lucio Battisti abbandonò le scene perché glielo consigliai io”. Una rivelazione rilasciata per la prima volta al quotidiano La Repubblica, dove nell’intervista Mogol ricorda con affetto tutti i momenti importanti di quella collaborazione.

“Il ’68 fu un anno terribile: o eri falce e martello, o eri un fascista, per quello dissi a Lucio di ritirarsi – racconta – meglio stare a casa che essere contestato durante i concerti. Addirittura ci accusarono di essere fascisti perché nel testo La collina dei ciliegi venivano nominati i boschi di braccia tese. Ma era un’invocazione, i palmi levati l’uno verso l’altro sono diventati saluti fascisti. Che follia”.