Pau dei Negrita, l’addio a Erriquez “Con te se ne va anche un pezzo di me”

15
Feb
2021
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Addio a Enrico Greppi, in arte Erriquez, volto e anima della Bandabardò. A confermarne la notizia è il suo manager, Francesco Barbaro, al suo fianco sin dagli esordi.

Il mondo della musica in lutto, la scomparsa improvvisa di Enrico lascia un grande vuoto nel cuore di tantissimi fan e tantissimi colleghi. Dopo una lunga lotta contro una malattia l’artista si è spento nella sua casa di Fiesole. I messaggi di addio si sono moltiplicati a centinaia in rete. Tra i più belli la lettera di PAU, Paolo Bruni voce e chitarra dei Negrita.

“Apparteniamo alla stessa generazione musicale toscana e abbiamo condiviso molti passi dello stesso viaggio. Mi ricordo gli anni della new wave fiorentina, di quando suonavi nei Vidia ed io negli Inudibili. Agli inizi dei ‘90 ci siamo conosciuti “litigandoci” il batterista (Zama) e questa cosa ci ha fatto guardare in cagnesco per un po’… Dopo che nacquero la Bandabardó e i Negrita ci siamo conosciuti meglio, ci siamo stimati, abbiamo riso, bevuto e mangiato di gusto assieme.
Abbiamo sostenuto le stesse cause benefiche e sociali più volte. Abbiamo cantato nello stesso microfono, sputacchiandoci a vicenda per la foga, abbiamo giocato a calcio per aiutare gli altri, perché stavamo bene così… Ti ricordi quando io, te e il Brogi ce ne siamo andati in carcere per tirare due calci coi detenuti? Eravamo lì per salutare e dar sostegno a Sofri. Quel giorno ti sei offerto di regalarmi un disco raro di Manu Chao che io non riuscivo a trovare e tu ne avevi 3 copie… me lo hai fatto ascoltare nella mia volvo scassata in un freddo e buio pomeriggio d’inverno.
Ricordo con enorme piacere la tua presentazione di un dj set mio e di Mac dopo un vs concerto in Salento. Mi emozionó. Sei stato un giusto, un buono, un altruista, un artista.
Con quel tuo viso dantesco e lennoniano allo stesso tempo… I tuoi cappelli, il tuo fare bohémien, il tuo sguardo triste ma insieme solare, luccicante e intelligente. Sapevo della tua malattia da giugno scorso ma non potevo parlarne con nessuno. Avevo dato la mia parola ad un amico comune. Ho voluto rispettare la tua privacy ma ti ho pensato spessissimo e la cosa mi ha fatto star male. Poche settimane fa ho incontrato Finaz in un’altra occasione tristissima. Volevo chiedere ma non ho osato.
Con te se ne va anche un pezzo di me, della mia storia, della mia gioventù. Mi mancherai più di quanto quelli che ci conoscono possano pensare… Nonostante non sia mai riuscito a chiamarti Erriquez. Per me eri, sei e sarai sempre Il Greppi. E da oggi gli angeli di questa terra sbilenca avranno una nota in meno da suonare perché te la sei portata via per sempre. Giustamente.