Tanta voglia di Lei compie 50 anni. E’ stato pubblicato dai Pooh nel 1971 (28 aprile) e fu il loro primo singolo inciso per la CBS, dopo la fine del contratto con la Vedette.
Roby Facchinetti in occasione di questo avvenimento speciale racconta qualche aneddoto dell’epoca, rivelando che questo brano che ebbe un successo inaspettato nacque da un momento di crisi.
“Nacque da una crisi. C’era stato il successo di ‘Piccola Katy’, poi un anno di buio. Pensavamo quasi di scioglierci. La vita dei complessi, come si chiamavano allora, non era mica quelle delle band di oggi. Era tutto, come dire?, molto più artigianale. Non c’erano le grandi agenzie, non c’erano i service. Caricavi strumenti e attrezzature sul furgone e via da un posto all’altro ad attaccare cavi, spinotti, microfoni e luci. Eravamo a un passo dal mollare”.
Il singolo esce il 28 aprile del 1971, e riporta nuovamente i Pooh nelle classifiche, da cui mancavano dal 1968, dopo il discreto successo di In silenzio/Piccola Katy. Il singolo per la prima volta raggiunge i vertici dell’hitparade, rimanendovi per 10 settimane.
“La musica piacque subito, sul testo nacquero perplessità. L’etichetta la affidò a Daniele Pace, straordinario paroliere, quello di Pace-Panzeri-Pilat. In quei mesi con “My sweet Lord” di George Harrison c’era nell’aria una voglia di misticismo, di spiritualità. Pace la trasformò in “La mia croce è lei”, parlando di una donna, ovviamente. Per fortuna resistemmo nonostante non avessimo tutto questo potere per alzare la testa. E si tornò alle parole originali“.
Affidata alla voce di un giovane Dodi Battaglia, diventa una delle canzoni più popolari e rappresentative del quartetto. Tanta voglia di lei è la storia di un tradimento, il cui protagonista però, pentitosi della scappatella con un’altra donna, decide di tornare dalla sua amata.
“Non ci aspettavamo un successo simile anche perché nello stesso album, ‘Opera prima’, c’era ‘Pensiero’, altro pezzo fortissimo. Quando ‘Tanta voglia di lei’ dopo sei mesi lasciò la hit parade, entrò in classifica ‘Pensiero’. Ci rimase altri sei mesi. Praticamente non ci schiodammo più dai primi posti per un anno intero. E, tra Cantagiro e Festivalbar, quell’estate del 1971 fu trionfale“.