Robbie Williams, la droga e il suicidio “Ho pensato che non ce l’avrei più fatta”

12
Lug
2019
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Robbie Williams fa un salto indietro di quasi trent’anni e torna agli anni ’90, dove all’apice del successo con la storica band dei Take That, il cantante visse un momento oscuro dove addirittura arrivò a pensare al peggio.

Aveva solo 20 anni, il successo era mondiale e lui finì nel triste tunnel della droga. Sempre strafatto di cocaina, arrivò a pensare anche al suicidio “All’epoca ero ventenne e sempre strafatto di cocaina. Se ero a casa, sentivo il suono di passi sulle scale. La cosa andava peggiorando man mano. La mia ex ragazza pensava si trattasse dello spirito di suo nonno. Se ero in automobile, sentivo movimenti sul sedile posteriore. Dopo due mesi trascorsi in questa maniera, non potevo più andare avanti e mi ero convinto che, se il tormento fosse continuato, avrei dovuto farla finita”.

Il cantante ha rilasciato queste dichiarazioni nel corso di un’intervista al podcast Alien Nation aggiungendo che pensava di non riuscire a uscirne “Ho pensato di suicidarmi per colpa di droghe e fantasmi. All’epoca vivevo con la mia ragazza in una casa a Primrose Hill. Ho capito subito che quella abitazione era un posto strano, c’era un’energia oscura. La prima volta che si è manifestata fisicamente lo stereo portatile si è acceso e le porte, che erano chiuse, si sono aperte da sole”.

La casa dove viveva, scoprì in seguito, sorgeva in un luogo dove venivano sepolte le persone morte di peste secoli prima motivo per cui la coppia decise di trasferirsi “ho deciso di andare via. Io e la mia fidanzata ci siamo trasferiti in hotel, al Swiss Cottage Marriott” e così qui gli incubi finirono.