Tiziano Ferro ed Eros Ramazzotti contro SKY “Il diritto d’autore non si tocca”
2018
Sempre più grosso il discorso legato al tema dei diritti d’autore, in particolare oggi con un nuovo capitolo che si è aperto contro l’azienda SKY che sembra non aver pagato il dovuto alla SIAE.
Una petizione è stata firmata da tantissimi voci italiane, tra cui Tiziano Ferro ed Eros Ramazzotti, a sostegno di questo tema: all’interno della petizione una richiesta per far si che venga rispettato il diritto d’autore legato alla riproduzioni delle canzoni da loro scritte, utilizzate recentemente da Sky e trasmesse in TV. Tutto questo “polverone” nasce attorno al mancato pagamento dei diritti da parte di SKY nell’ultima edizione del talent X Factor.
L’azienda era già stata accusata ai tempi “Senza gli autori di tutte quelle ore di musica utilizzate e trasmesse da X Factor, lo spettacolo non avrebbe potuto esistere. Peccato però che SKY, con una decisione che non ha precedenti ha deciso di non pagare il diritto d’autore”.
Oggi questo argomento torna in scena e a parlare è SIAE che annuncia pubblicamente come SKY abbia ancora un doppio contenzioso, il primo sul compenso destinato agli autori cinema e il secondo sul compenso destinato agli autori musica.
Ecco la nota di SIAE, pubblicati dal presidente Filippo Sugar.
“Gli autori italiani stanno assistendo sbalorditi ad un attacco contro i loro diritti.
Da mesi Sky ha deciso di utilizzare i contenuti creativi frutto del nostro lavoro senza più corrispondere alcuna remunerazione per il loro sfruttamento, come invece prevede la legge sul diritto d’autore e sull’equo compenso. Non solo. Abbiamo appreso anche che questa emittente sta cercando di utilizzare un’istruttoria contro la SIAE, pendente da un anno presso l’Antitrust, per cercare di dare una sorta di legittimazione al suo comportamento contrario al diritto d’autore.
Sarebbe grave se l’Antitrust aderisse a un disegno che da un lato punta ad azzerare un diritto acquisito che garantisce la libertà degli autori, dall’altro favorisce gli interessi di gruppi internazionali che cercano di scardinare alcuni principi fondanti dell’Unione Europea: e cioè che “la creazione artistica e letteraria, compreso il settore audiovisivo” non sono oggetto di semplificazioni e armonizzazioni forzate, così come vanno tutelati la diversità culturale e il diritto degli autori ed editori italiani di scegliere liberamente se affidare le proprie opere all’estero o gestirle dall’Italia per le utilizzazioni sul territorio nazionale.
Se questa strategia dovesse passare, assisteremmo alla incredibile affermazione del paradosso per cuipagando menoautori ed editori si otterrebbe un aumento della produzione culturale. Un insulto per tutti coloro i quali hanno contribuito a portare l’industria culturale al terzo posto nella nostra economia. Un’industria sana e realmente italiana, che è parte fondamentale della storia del nostro Paese e di quella ripresa economica di cui oggi tutti vogliono prendersi il merito.
Il diritto d’autore è un diritto del lavoro. Non è merce di scambio per garantire profitti milionari a chi rifiuta di restituire agli autori quanto stabilito dalla legge.”
SKY ancora una volta risponde a queste parole, trovandosi così in completo disaccordo con la controparte.“Sky non riscontra un’adeguata disponibilità di SIAE a condurre i negoziati secondo logiche coerenti con il nuovo assetto di mercato, improntate al rispetto reciproco delle parti ed al fondamentale requisito della trasparenza”.
Tutto questo argomento passerà ora per vie legali.
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