Tragedia Ancona, class action contro Sfera Ebbasta: si cerca la verità

12
Dic
2018
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Doveva essere un concerto? O la presenza di Sfera Ebbasta alla Lantera Azzura era solo un’ospitata? Sono ancora diversi i quesiti su sui stanno indagando le forze dell’ordine in questi giorni per fare chiarezza su cosa sia accaduto quella notte. Mentre il mondo della musica si è mosso per la maggior parte in difesa dell’artista, i presenti quella notte decidono di attaccare il loro idolo.

Nell’ufficio dell’avvocato di Sfera, Corrado Canafoglia, sono arrivate nelle ultime ore decine e decine di testimonianze e materiale che attaccherebbero non solo i gestori del locale, accusati di aver venduto più biglietti di quelli che realmente potevano permettere alla gente di entrare senza rischi, ma anche lo stesso artista.

La difesa maggiore di Canafoglia per il suo assistito, oggi è legata alla quantità di gente che non doveva esserci nel locale “Se fai un concerto forse devi accertarti del numero di posti disponibili, di quanta gente c’è e di alcuni aspetti della sicurezza. Chiederemo ai magistrati di accertarlo. Questi ragazzi sono vittime e le loro famiglie hanno il diritto di conoscere i nomi dei responsabili”.

La struttura ha fatto entrare, secondo i primi rilevi, 1400 persone anche se registrare erano solo 490  “Sappiamo che tra biglietti e inviti ne sono stati stampati almeno seimila, non è chiaro quanti ne sono stati venduti, ma sembra che al momento della tragedia nel locale c’erano tra le 1500 e le 2000 persone. I tanti ci hanno detto che in mille erano ai tavoli della zona soppalcata e che più o meno lo stesso numero di ragazzi si trovavano nella pista sotto, mentre continuava ad arrivare gente con le navette”.

Nonostante l’attenzione maggiore sia verso i gestori del locali, accusati tra le altre cose di aver ingaggiato per quella serata anche alcuni dj set con pagamenti irregolari, la posizione di Sfera Ebbasta risulta ancora poco chiara e anche su di lui si sono aperte delle indagini.