Non c’è pandemia o virus nella canzone di Willie Peyote, il brano Mai dire mai (La Locura) è candidato al premio della critica Mia Martini e parla della voglia di ripartire.
“Andando a Sanremo non avrei potuto prescindere dal tema delle riaperture – racconta nell’intervista rilasciata ad AdnKronos – perché è la cosa che mi tocca di più, sia a livello professionale che umano: io, i miei musicisti, abbiamo bisogno di tornare a suonare, è il motivo per cui facciamo questo lavoro. C’è gente che quest’anno hanno dovuto trovarsi un altro lavoro per sopravvivere, da Amazon, nei supermercati, e questa cosa non può passare sotto silenzio. Rispetto troppo i miei musicisti per andare sul palco e far finta che loro non esistano”.
“Non voglio insegnare niente a nessuno e non voglio neanche fare il paraculo –spiega – però non mi sentivo di poter prescindere dal discorso che noi è un anno che non lavoriamo”.
“Io sono positivamente impressionato dal grande fermento che c’è musicalmente in Italia – sottolinea – non vorrei quindi essere considerato un ‘boomer’ che critica i giovani d’oggi. Il discorso è più ampio, io nel pezzo non me la prendo con gli artisti ma con le major, le case discografiche, gli addetti ai lavori, i giornali di musica… Ci sono tante cose interessanti nel panorama musicale, anche in gara a Sanremo, molto innovativi. Ma da qui a dire che è tutto bello il contesto e come lo viviamo, no”.